Nei primi due mesi del 2025, il valore delle operazioni di credito al consumo in Italia si è attestato a circa 9,4 miliardi di euro, registrando una crescita del 6,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e del 7,3% escludendo le carte di credito. Lo segnalano i dati di un report di Assofin—l’associazione che riunisce i principali operatori bancari e finanziari del credito alla famiglia e dei pagamenti—anticipati da Il Sole 24 Ore.
Il risultato è in linea con quanto registrato nell’intero 2024, anno chiuso con un progresso del 7,5%, segnando una svolta dopo un periodo difficile caratterizzato dall’aumento dell’inflazione e dal rialzo dei tassi d’interesse.
«Si avverte un ritorno alla progettualità da parte delle famiglie italiane, che ha acquisito importanza a partire dal secondo semestre dello scorso anno anche grazie alle politiche monetarie più espansive», ha sottolineato il presidente di Assofin, Cesare Colombi, evidenziando in particolare l’incremento dell’11% per i prestiti personali e quello del 6,6% rilevato nei finanziamenti contro cessione del quinto dello stipendio o della pensione nei primi due mesi del 2025.
L’andamento del mercato italiano, oltre a mantenersi in linea con il resto d’Europa, mostra una crescita equilibrata. «L’incremento», ha osservato ancora Colombi, «è del tutto coerente con quanto si osserva per le vendite di beni di consumo durevoli, categoria prevalentemente finanziata da questo genere di strumenti, e non nasconde quindi per il momento un pericolo di sovraindebitamento delle famiglie».