Invitalia ha deliberato, tramite il Fondo Salvaguardia Imprese, un intervento di 10 milioni subordinato alla sigla dell’Accordo di risanamento del gruppo Coin, comprendente l’iniezione di liquidità da parte di investitori privati.
La decisione del cda dell’Agenzia di promozione pubblica – ha scritto Rosario Dimito su Il Messaggero – sarebbe avvenuta giovedì 17 e il giorno successivo, presso uno studio professionale milanese, i creditori guidati da Europa Investimenti, Intesa Sp (per i crediti di firma), Unicredit, Bpm, Solution Bank, Credito Lombardo Veneto avrebbero sottoscritto la cintura di sicurezza finanziaria.
Adesso mancano le firme di alcuni istituti (Mps) e di Sace (garante al 50%) per dare efficacia alla manovra complessiva che partirà il 27 aprile.
A fronte dei 10 milioni immessi dal Fondo Salvaguardia Imprese, il gruppo pubblico avrà il 30% del capitale. La manovra è di complessivi 35 milioni: i 25 milioni residui saranno a carico del fondo Utp Restructuring Corporate di Sagitta sgr, società di gestione del risparmio del gruppo Arrow Global, collegato a Europa Investimenti, acquirente dei crediti da Intesa Sp (cassa), Illimity e di altri privati.
Essi sono Mia srl, di proprietà del fondatore di Liu Jo Marco Marchi, e, in via residuale, Red Navy srl, Joral Investment srl e Hi-Dec Edizioni srl. Invitalia dovrebbe nominare un suo rappresentante che potrebbe diventare presidente e avere un ruolo di controllo sulla gestione.
Dei 210 milioni circa di esposizione, circa 56 milioni degli 80 verso le banche (pari a circa il 70%) fa capo a Europa Investimenti, il resto agli altri creditori bancari. A latere, infatti, si sta finalizzando l’accordo con i fornitori.
Comunque Coin, storico marchio di distribuzione di alta gamma, può uscire dal guado, secondo il giornale, grazie a un asse pubblico-privato e riprendere il cammino per dare continuità al suo brand, che da ottobre ha beneficiato della composizione negoziata della crisi, concessa dal Tribunale di Venezia.