Dovalue fissa il prezzo dell’aumento di capitale necessario per il matrimonio con Gardant ed il titolo ne risente in borsa lasciando sul terreno – ha scritto Italia Oggi – il 15,80% a 3,25 euro nella seduta di venerdì scorso.
Nel dettaglio il cda del gruppo, attivo nella gestione di portafogli di credito e di immobili derivanti da crediti deteriorati, ha fissato a 0,88 euro il prezzo delle nuovi azione, che saranno offerte nel rapporto di 35 ogni 4 diritti di opzione posseduti. Il prezzo di sottoscrizione delle nuove azioni incorpora uno sconto pari al 25,78% rispetto al valore teorico ex diritto dei titoli doValue del 21 novembre, in chiusura di Borsa. Ciò che probabilmente spiega il tonfo in borsa.
Il controvalore esatto dell’operazione sarà di massimi 149.723.512,40 euro. L’aumento di capitale inizierà il 25 novembre e si concluderà il prossimo 12 dicembre. Nel prospetto informativo la società ha confermato i target fino al 2026. Equita, che è advisor della società, conferma la raccomandazione di ‘Hold’ sui titoli, stimando un target di prezzo a 7,5 euro.
Dal matrimonio tra DoValue e Gardant nasce il primo servicer degli asset in gestione in Italia, Grecia e Cipro. DoValue è il principale operatore in Sud Europa nell’ambito dei servizi di credit e real estate management per banche e investitori, con circa 116 miliardi di euro di asset in gestione. Il gruppo da tempo da tempo cercava una soluzione per rendere più sostenibile il modello di business e il debito, in una fase di generale contrazione del mercato. Gardant è concentrata invece in Italia, grazie anche a una serie di partnership con alcune grandi banche italiane (Bper e BancoBpm in primis). «Abbiamo davanti un percorso di 18 mesi, che si concluderà a metà 2026 – ha detto la ceo di DoValue Manuela Franchi al Sole 24Ore – quando avremo un solo sistema integrato per linea di business».
