doValue torna all’utile nei primi 9 mesi del 2024

La società ha realizzato un utile netto di €10,3 milioni rispetto al rosso di €25,7 milioni dello scorso anno.

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Manuela Franchi, amministratore delegato doValue

doValue torna all’utile. L’asset management company specializzata in crediti deteriorati, aveva chiuso i primi nove mesi del 2023 con un rosso di 25,7 milioni. Quest’anno invece – ha comunicato la società – ha registrato nello stesso periodo un utile netto di 10,3 milioni che beneficia di una voce non ricorrente (un arbitrato favorevole in Spagna).

L’utile netto, escluse le voci non ricorrenti, si attesta a 4,8 milioni nei 9 mesi (-9,7 milioni nel periodo corrispondente dello scorso anno). L’Ebitda cala a 92,2 milioni inclusi gli elementi non ricorrenti (-20%). Le voci non ricorrenti al di sotto dell’Ebitda per i primi nove mesi del 2024 si riferiscono principalmente ad accantonamenti per esuberi per lo più relativi alla Spagna) e a oneri per le attività dismesse in Portogallo pari a 2,8 milioni. l’Ebitda, si legge in una nota, è migliore del previsto. La società conferma i suoi target per l’intero esercizio.

Nei nove mesi doValue ha registrato ricavi lordi pari a 313,8 milioni, con un calo del -5,4% rispetto ai 331,6 milioni registrati nei 9 mesi 2023. I ricavi da servicing, pari a 242,3 milioni nei 9 mesi 2024, hanno registrato un calo del -5,8% rispetto ai 9 mesi 2023 (257,2 milioni). doValue comunica quindi di aver registrato una raccolta sostenuta di nuovi crediti deteriorati, grazie a nuovi mandati sottoscritti, per un valore lordo di libro di 5,7 miliardi, che ha permesso di raggiungere, già nei nove mesi, l’obiettivo di 8 miliardi di nuovo business per il 2024. E prevede di superare le aspettative entro la fine dell’anno.

Intanto un articolo di MF fornisce nuovi dettagli sull’acquisizione di Gardant da parte di doValue che si concluderà entro la fine dell’anno, creando il principale operatore italiano nella gestione dei crediti deteriorati. L’accordo include un aumento di capitale articolato in due fasi: un bond convertibile da €80 milioni per gli azionisti di Gardant e un aumento di capitale di €150 milioni, già sottoscritto dai principali azionisti e coperto da un consorzio di banche italiane, si legge ancora sul quotidiano.