Europa: la Commissione deferisce sette paesi per mancato recepimento della Secondary Market Directive

Notificato alla Corte di Giustizia Europea il mancato accoglimento da parte di Spagna, Austria, Bulgaria, Finlandia, Ungheria, Paesi Bassi e Portogallo

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La Commissione europea ha deferito alla Corte di Giustizia europea sette paesi per il mancato recepimento della direttiva sui crediti in sofferenza, la Secondary Market Directive (UE 2021/2167). Sul banco degli imputati – riferisce Noticias Financieras – ci sono Spagna, Austria, Bulgaria, Finlandia, Ungheria, Paesi Bassi e Portogallo, che non hanno notificato alla Commissione il completo recepimento della direttiva nella loro legislazione nazionale.

La nuova regolamentazione comunitaria mira a promuovere lo sviluppo di un mercato secondario ben funzionante per i crediti in sofferenza, stabilendo norme per l’autorizzazione e la supervisione degli acquirenti e dei gestori di crediti, e fornisce, a tal fine, una serie di criteri armonizzati che consentono ai gestori di crediti di commercializzare crediti in sofferenza su base transfrontaliera.

La direttiva attribuisce inoltre grande importanza ai mutuatari e include misure di salvaguardia per rafforzare la tutela dei consumatori, come misure di tolleranza e requisiti informativi per aumentare il livello di trasparenza nel rapporto con il creditore. Per questo motivo, l’Esecutivo comunitario ritiene che il suo recepimento sia “cruciale” per il mercato unico, poiché facilita la vendita e la gestione transfrontaliera dei crediti in sofferenza, aumentando la liquidità e l’efficienza del mercato.
Gli Stati membri dovevano recepire questa direttiva entro il 29 dicembre 2023, ciò che ha fatto, tra gli altri, anche l’Italia, dove la Banca d’Italia ha appena pubblicato le relative disposizioni di vigilanza.