Europa: semplificazione in arrivo negli obblighi normativi sulla sostenibilità

La Commissione Europea presenta un pacchetto di misure che intervengono sulle direttive CSRD e CSDDD; ridotti dell’80% gli obblighi di rendicontazione; previsti risparmi annui per €6,3 miliardi

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La UE semplifica gli obblighi normativi sulla sostenibilità e presenta un pacchetto di iniziative che spaziano dalla semplificazione amministrativa all’industria verde, fino al risparmio energetico. La Commissione di Bruxelles – ha riferito in particolare Il Sole 24 Ore – ha avviato una nuova strategia (la Clean Industrial Deal) con l’obiettivo di trovare un nuovo equilibrio tra ambizione ambientale e competitività economica. L’impegno – spiega il giornale – rivela il difficile tentativo di rilanciare la crescita sul continente e di creare una politica economica a livello europeo.

In primo luogo, Bruxelles ha presentato il primo di una serie di pacchetti in vista di una semplificazione burocratica. Tra i testi oggetto della revisione vi sono la direttiva che impone alle aziende la rendicontazione di sostenibilità (CSRD) – che sostituisce la dichiarazione non finanziaria in vigore finora in Italia per le grandi imprese – e la Corporate Sustainability Due Diligence Directive (CSDDD), quella che richiede alle imprese di svolgere attività atte a prevenire, mitigare o ridurre al minimo gli impatti della propria attività sui diritti umani e sull’ambiente. Anche il regolamento sulla Tassonomia potrebbe essere impattato dal pacchetto di misure annunciato ieri. “Stiamo liberando circa l’80% delle aziende dagli obblighi di rendicontazione molto onerosi previsti dalla CSRD”, ha detto il commissario all’Economia Valdis Dombrovskis.

L’iniziativa presentata ieri dovrebbe comportare risparmi annui per 6,3 miliardi di euro e permettere di mobilitare capacità supplementare di investimento pubblico e privato di 50 miliardi di euro. A seconda dei testi, Bruxelles propone di rinviarne l’entrata in vigore, ridurne il campo di applicazione, diminuirne gli oneri. “È necessario semplificare anche nei 27 Paesi membri”, ha esortato il commissario all’Ambiente Wopke Hoekstra, parlando con alcuni quotidiani, tra cui Il Sole 24 Ore.

Molte di queste proposte richiederanno un benestare dei legislatori (Consiglio e Parlamento). “Benché molti partiti abbiano chiesto a gran voce una semplificazione normativa, il tema” – osserva ancora il quotidiano – “è controverso e potrebbe provocare tensioni. Tutti vogliono ridurre gli oneri amministrativi, ma c’è chi teme che la de-burocratizzazione possa tradursi in una deregolamentazione tale da mettere surrettiziamente in dubbio diritti sociali e obiettivi ambientali.” Bruxelles ha anche confermato di voler rivedere il dazio ambientale (il cosiddetto CBAM). Verranno esentati dalla tassa commerciale i piccoli importatori di merci. Verrà quindi introdotta una nuova soglia cumulativa annua di 50 tonnellate per importatore, eliminando così gli obblighi di dazio per 180mila importatori, ovvero il 90% del totale.