Cherry Bank è pronta ad investire in capitale umano per ampliare il proprio organico societario a giovani talenti dal profilo internazionale. L’obiettivo è assumere fino a nuove 50 risorse, nello specifico “expat”, entro il 31 dicembre 2023. Tale data, infatti, è il termine ultimo affinché i cosiddetti “cervelli di ritorno” e “lavoratori rimpatriati” dall’estero possano accedere alle agevolazioni sul regime fiscale dei rimpatriati che consente di versare le tasse solo sul 30% del reddito complessivo.
I profili ricercati
Un’opportunità che Cherry Bank vuole offrire agli expat italiani attualmente impiegati all’estero con almeno 2 anni di esperienza lavorativa continua – possibilmente in un ruolo in lingua inglese – e fluenti sia con la lingua italiana, sia con l’inglese. Il candidato ideale deve possedere una forte comprensione dei mercati finanziari globali, delle normative e dei requisiti di conformità, oltre a eccezionali capacità relazionali e di comunicazione, una mentalità strategica e competenze analitiche unite alla capacità di individuare tendenze emergenti e opportunità.
Tra le professionalità ricercate si segnalano, tra le altre: Esg manager, Finance junior advisory, Green evolution, Advisory, Corporate tax specialist, Private banker e Software engineer. Alle nuove risorse assunte Cherry Bank offre uno stipendio competitivo, l’opportunità di beneficiare di una tassazione ridotta in Italia e grandi opportunità di sviluppo professionale – potendo contribuire alla crescita di un’istituzione finanziaria orientata all’innovazione – oltre ad un pacchetto di benefici completo anche di assicurazione sanitaria. Il tutto in un ambiente di lavoro collaborativo e inclusivo che mira a valorizzare la diversità e la creatività delle proprie “cherries”.
“Abbiamo aperto una call per nuove assunzioni – mette in chiaro Giovanni Bossi, ceo e azionista di maggioranza di Cherry Bank – perché crediamo nei giovani come risorse valide che possono apportare nuove competenze, per di più internazionali, a beneficio di tutto il team. L’obiettivo è quello di favorire l’innovazione costante e generare un impatto positivo sul panorama finanziario globale e creare valore al fianco di imprese ed imprenditori”
Expat, alcuni dati
Dal 2006 al 2022, la percentuale degli italiani che hanno scelto di trasferirsi all’estero per lavoro è cresciuta dell’87% in generale (94,8% solo la componente femminile), con un’età compresa tra i 18 e i 34 anni, coinvolgendo oltre 1,2 milioni di giovani. Una popolazione, che parte e non ritorna, spinta a lasciare il Paese di origine a causa del poco lavoro: per i dati Istat, infatti, nel 2022 in Italia il tasso di occupazione dei giovani tra i 15 e i 29 anni era pari al 33,8%. Con la recente normativa sulle agevolazioni fiscali si aprono però interessanti opportunità professionali per chiunque intenda rientrare in Italia, per motivi lavorativi, entro la fine dell’anno.
Fonte: ufficio stampa Cherry Bank