Germania, boom di bancarotte per le aziende: oltre 5000 casi nel primo trimestre 2024

Prosegue la tendenza in crescita dei default aziendali: si teme che raggiungano quota 20.000 fino a dicembre

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Schizza alle stelle il numero di fallimenti aziendali in Germania. La tendenza già in corso, prosegue alimentata da un clima finanziario difficile, su cui incidono gli eventi globali. Molte imprese ne stanno pagando le spese, in base a quanto rivela l’Ufficio Federale di Statistica della Germania (Destatis): 5.209 aziende hanno dichiarato fallimento nel Paese nei primi tre mesi del 2024, e si prevede che la tendenza continui. Secondo gli esperti le insolvenze aziendali potrebbero raggiungere 20.000 casi quest’anno, dando inoltre vita ad un trend lungo termine.

Rispetto al primo trimestre del 2023 le insolvenze aziendali sono aumentate del 26,5% e sono anche l’11,2% in più rispetto al primo trimestre del 2020, quando furono registrate 4.683 insolvenze aziendali, prima della pandemia di Covid-19 nel corso della quale sono stati introdotti regolamenti speciali e i fallimenti avevano affrontato un periodo di tregua.

Trasporti e logistica i comparti più colpiti

Il settore dei trasporti e della logistica ha registrato il maggior numero di insolvenze per 10.000 aziende, con 29,6 casi all’inizio del 2024. Seguono il settore delle costruzioni con 23,5 casi e altri servizi economici come le agenzie di lavoro con 23 casi. I tribunali locali hanno stimato che le richieste dei creditori derivanti dalle insolvenze aziendali fino alla fine di marzo ammontano a circa 11,3 miliardi di euro, rispetto ai 6,7 miliardi di euro dell’anno scorso. Ci sono state anche 17.478 bancarotte dei consumatori nel primo trimestre del 2024, un aumento del 4,8% rispetto al periodo del 2023.

L’anno scorso, i dati di Destatis hanno mostrato che le domande di insolvenza sono aumentate del 22,4% in ottobre 2023 rispetto a ottobre 2022. Anche le speranze di ripresa sembrano attenuarsi. Gli ultimi dati del Destatis mostravano le esportazioni in aumento ma, Carsten Brzeski, capo economista della banca olandese ING in Germania, ha descritto i dati come “un’altra doccia fredda per gli ottimisti”. A frenare l’esport tedesco negli ultimi anni sono stati il rallentamento dell’economia globale, i prezzi elevati dell’energia e l’aumento dei tassi di interesse.