Giappone, boom di fallimenti tra le piccole e medie imprese. Nel 2023 oltre 9000 crac aziendali

Secondo l'istituto di ricerca Tokyo Shoko Research la situazione potrebbe peggiorare dopo l’estate a causa dei tassi di interesse più alti imposti dalla Banca del Giappone

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Tokyo, la popolosa capitale del Giappone

Sempre più aziende giapponesi sull’orlo del fallimento: nel 2023 si è raggiunto un picco che non si toccava da circa un decennio. Nel Paese del Sol Levante il numero di fallimenti aziendali con passività di almeno 10 milioni di yen nell’anno fiscale 2023 è aumentato del 31,5% rispetto all’anno precedente, raggiungendo quota 9.053. Per la prima volta dal 2015 non si superavano i 9000 casi. Lo riporta la testata Japantimes, che riferisce di un sondaggio condotto dall’istituto di ricerca Tokyo Shoko Research.

Tra le cause poca manodopera e materiali costosi

I fallimenti sono aumentati soprattutto tra le piccole e medie imprese che hanno faticato ad aumentare i prezzi per far fronte all’aumento dei costi, tra cui quello dei materiali. Anche la carenza di manodopera è stata all’origine dell’aumento dei fallimenti. Il numero di aziende al collasso dopo aver utilizzato un programma di soccorso COVID-19 che offriva prestiti senza interessi e senza garanzie è aumentato del 14,3% raggiungendo la cifra record di 622. Anche i fallimenti causati dall’aumento dei prezzi sono stati 1,7 volte più alti, salendo a 684.

L’indagine ha esaminato 10 settori industriali: tutti hanno registrato più fallimenti per il secondo anno consecutivo. In particolare il settore edile, anch’esso alle prese con l’aumento dei costi dei materiali e della manodopera, ha visto i crac crescere del 39,4% a 1.777, mentre il settore dei servizi ha registrato 3.028 fallimenti, con un passo avanti pari del 34,8%. I fallimenti sono aumentati del 25,6% a 441 nel settore dei trasporti, che si trova ad affrontare la carenza di autisti, nonché l’aumento dei prezzi del carburante.

Le passività totali lasciate dalle società fallite sono aumentate del 5,9% a 2.463 trilioni di yen, superando i 2 trilioni di yen per il secondo anno consecutivo. Solo nel mese di marzo, i fallimenti sono aumentati dell’11,9% a 906, con passività per un totale di 142,2 miliardi di yen. Secondo Tokyo Shoko Research il ritmo dei fallimenti potrebbe accelerare dopo l’estate a causa dei tassi di interesse più alti attesi in seguito alla scelta della Banca del Giappone di porre fine a marzo alla sua politica di tassi di interesse negativi.