Il Giappone potrebbe chiudere il 2024 con oltre 10 mila fallimenti, il che rappresenterebbe il massimo degli ultimi 11 anni. Lo segnala – riferisce il Japan Times – un report del Tokyo Shoko Research che censisce i default di aziende con passività pari o superiori a 10 milioni di yen ($66.000).
Il numero dei fallimenti è aumentato a novembre del 4,2% rispetto all’anno precedente, poiché le aziende sono rimaste sotto pressione a causa dei prezzi più alti, in un contesto di yen debole e costo del lavoro alle stelle. È il terzo aumento mensile consecutivo registrato dalla società di ricerche.
Le passività totali delle aziende fallite sono aumentate del 68,8%, raggiungendo 160 miliardi di yen (circa $1 miliardo). Ci sono stati due casi di fallimento con passività pari o superiori a 10 miliardi di yen. Uno di questi riguarda Nippon Denkai, che è diventata la prima società quotata in borsa a dichiarare bancarotta quest’anno.
Guardando ai settori, quello dei servizi ha registrato 304 fallimenti, in aumento del 2,7%. Le aziende edili hanno registrato un aumento del 4,8%, con 152 casi, mentre le aziende manifatturiere hanno riportato 99 casi, con un aumento del 4,2%.