Gli NPL di Monte dei Paschi di Siena di nuovo nella bufera: al via un nuovo procedimento giudiziario

Il gip ha disposto l'imputazione coatta per l'ex Ad Morelli, Falciai e Bariatti. Prescrizione per Profumo e Viola

0
239

I crediti deteriorati di Mps al centro di un nuovo procedimento giudiziario: il gip milanese Teresa De Pascale, a distanza di mesi dalle richieste di archiviazione avanzate dai pm Giovanna Cavalleri e Cristiana Roveda, ha ordinato alla Procura di Milano di “formulare l’imputazione” coatta entro 10 giorni per il reato di falso in bilancio e manipolazione del mercato in concorso nei confronti dell’ex amministratore delegato della banca Marco Morelli e gli ex presidenti Alessandro Falciai e Stefania Bariatti. Ma anche per gli ex dirigenti Nicola Clarelli e Arturo Betunio. La motivazione è: “false comunicazioni sociali e manipolazione del mercato in merito ai bilanci 2016 e 2017”.

Dopo una serie di sentenze favorevoli tra il 2022 e il 2023, ora la banca senese finisce di nuovo al centro di una bufera giudiziaria per la contabilizzazione dei crediti deteriorati. “Emerge in modo chiaro ed evidente come i bilanci d’esercizio 2015, 2016 e 2017 non siano conformi alle disposizioni di riferimento vigenti all’epoca dei fatti” si legge nell’ordinanza del gip “non rappresentando una situazione patrimoniale – finanziaria di Mps attendibile e fedele quanto alla corretta entità dei risultati economici d’esercizio e dei flussi finanziari in conformità alle definizioni e ai criteri di rivelazione di attività, passività, proventi e costi sopra esposti”.

Secondo la giudice per le indagini preliminari gli ex manager lo sapevano: avevano consapevolezza delle false contabilizzazioni, e non hanno provveduto a farle emergere perché chiamati a sostituire i precedenti amministratori “proprio per far fronte alla situazione fortemente critica e potenzialmente letale per la banca stessa”. Inoltre pur recependo “formalmente” le obiezioni sollevate con le ispezioni di Bankitalia per gli anni 2016 e 2017, avrebbero continuato “a rappresentare una situazione economico-patrimoniale non rispondente al vero”. I falsi in bilancio avrebbero occultato lo stato di insolvenza della banca, che sarebbe stato ostativo dell’erogazione degli aiuti di Stato.

L’ordinanza di archiviazione

La gip ha emanato invece un’ordinanza di archiviazione per l’ex presidente Alessandro Profumo, l’ex amministratore delegato Fabrizio Viola e l’ex presidente del collegio sindacale Paolo Salvadori, da poco scomparso, per “intervenuta prescrizione con l’ipotesi di manipolazione di mercato e falso in bilancio sulle relazioni dal bilancio trimestrale 2012 al bilancio semestrale 2014 della banca”.

L’accusa di truffa aggravata verso lo Stato

L’inchiesta parte da una maxiperizia sui bilanci 2012-2015 del Monte dei Paschi di Siena, che rileva presunte mancate contabilizzazioni tempestive di rettifiche su crediti per 11,42 miliardi di euro. Nel 2021, le indagini sono state estese fino al 2017, aumentando il numero degli indagati. La gip De Pascale ha archiviato le posizioni di alcuni ex dirigenti per prescrizione.

E poi, riprendendo il teorema accusatorio del finanziere Giuseppe Bivona (del fondo Bluebell) ha ordinato nuove indagini suppletive per gli ex manager, tranne Betunio, con l’accusa di truffa aggravata ai danni dello Stato per aver occultato lo stato di insolvenza della banca, ottenendo indebitamente una ricapitalizzazione statale di 5,4 miliardi di euro, che nel 2017 fece entrare il Tesoro nel capitale di Mps. I pm hanno ora sei mesi di tempo per indagini suppletive, per sentire testi, acquisire documenti e consulenze.