Ernesto Fürstenberg Fassio, classe 1981, presidente di Banca Ifis, in un’intervista a Il Sole 24 Ore ha tracciato la rotta del nuovo piano industriale che sarà presentato nell’anno appena iniziato. Banca Ifis è una delle principali banche familiari esistenti in Italia, controllata dalla holding che fa capo ai Fürstenberg (La Scogliera Spa, azionista con il 50,5%).
Il nuovo piano dovrà innanzitutto fare i conti con uno scenario in movimento.
Il 2025 – ha spiegato Fürstenberg – «sarà un anno di transizione. Noi ci attendiamo un ulteriore calo dell’Euribor intorno ai 100 punti base, con una riduzione simile a quella del 2024, una crescita debole del Pil europeo e un incremento in Italia che potrebbe attestarsi tra lo 0,5 e l’1 per cento. Lavoreremo, quindi, in un contesto più sfidante e dovremo monitorare con attenzione lo scenario macroeconomico, restando comunque consapevoli del fatto che il sistema bancario italiano negli ultimi anni si è rafforzato e gode di ottima salute».
In questo contesto, Banca Ifis non intende abbandonare i due business (Corporate & Commercial Banking e gli Npl) che finora «hanno dato grandi soddisfazioni agli azionisti». Innanzitutto, intende consolidare la sua posizione sul mercato Npl.
«Oggi siamo leader negli small ticket unsecured, ma vogliamo ampliare il focus ad altri segmenti. È vero che oggi i portafogli sul mercato sono un po’ meno performanti e un po’ più cari rispetto al passato. Ma noi abbiamo un approccio industriale, con un portafoglio al 90% di proprietà e una macchina di recupero efficiente che opera con un approccio attento e responsabile nei confronti del debitore.Nel 2024 abbiamo siglato con Mediobanca l’integrazione di Revalea, che ci ha consentito di raggiungere con un anno e mezzo d’anticipo i target del nostro piano industriale sugli Npl e sta producendo i margini che ci aspettavamo».
«Nel 2025 torneremo sul mercato, valutando l’acquisto di portafogli in maniera ricorrente durante l’anno. Oggi lo scenario consente di tornare a fare acquisti: ci muoveremo sia sul primario che sul mercato secondario, cedendo code di portafoglio».
La crescita organica potrebbe accompagnarsi anche ad operazioni di M&A. «Abbiamo a disposizione un buffer di capitale per iniziative straordinarie, che potremo dedicare all’acquisizione di asset che completino la nostra offerta. Il tutto senza impattare sulla politica dei dividendi».
Non c’è comunque soltanto il segmento Npl nel futuro di Banca Ifis. «Vogliamo continuare a crescere nel Corporate & Commercial Banking per creare sinergie ed efficienza. Il mercato della specialty finance si muove come derivata del mondo bancario, e quindi il consolidamento delle grandi banche produrrà a cascata occasioni di M&A, e il 2025 potrebbe essere l’anno giusto anche per noi. Su questo fronte vogliamo estendere la nostra offerta ad altre tipologie di prodotti per gli imprenditori».
E, in aggiunta, si annunciano nuove sfide anche nell’asset management.
«Puntiamo a lanciare nel 2025 – ha anticipato Fürstenberg – una nostra divisione Private per garantire una piattaforma di investimento e wealth management. Abbiamo già registrato il marchio che conterrà il nome della nostra famiglia, e abbiamo individuato anche una sede dedicata a Milano».
Si tratterà di un servizio complementare a quelli già offerti dalla banca, rivolto agli imprenditori e alla fascia alta dei clienti Rendimax.
Il 2025 sarà anche l’anno del rinnovo della governance, dove la rotta è già stata in gran parte segnata. «È stato già indicato il CEO Frederik Geertman per il prossimo triennio, e la sua nomina sarà proposta all’Assemblea di aprile 2025, in continuità e a conferma della fiducia nel suo operato.
Per quanto riguarda il CdA di prossimo insediamento, ad aprile 2025, la futura lista conterrà nuovi ingressi che sappiano interpretare i cambiamenti in atto e affrontare le sfide future. In questo rinnovamento si inquadra l’ingresso in CdA di Rosalba Benedetto, che avrà l’incarico di nuova vicepresidente del gruppo, per avere un presidio strategico sul brand e sulla reputazione anche in CdA, a conferma del percorso di successo svolto in questi anni sul rebranding e sui temi ESG».