Il debito globale nel mondo ha raggiunto un nuovo record

Secondo il nuovo report di IIF il suo ammontare si è attestato a $313mila miliardi a fine 2023

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Fonte: Freepik

Il debito globale ha raggiunto un nuovo record a $313mila miliardi nel 2023, con le economie in via di sviluppo che hanno mostrato una dinamica maggiore nel rapporto tra debito e prodotto interno lordo. I dati – riferisce Reuters – vengono dall’Institute of International Finance (IIF), il cui report segnala che il debito globale è aumentato di oltre $15 mila miliardi nell’ultimo trimestre del 2023 anno su anno. In dieci anni il debito globale è aumentato di ben il 49 per cento.

Venendo all’ultimo anno in cui i dati sono disponibili “circa il 55% di questo aumento ha avuto origine nei mercati maturi, principalmente guidati da Stati Uniti, Francia e Germania“, ha affermato l’IIF nel suo “Global Debt Monitor”, aggiungendo che il rapporto debito/PIL globale è diminuito di circa 2 punti percentuali a quasi il 330% nel 2023.

Mentre la riduzione di questo rapporto è stata “particolarmente notevole” nei paesi sviluppati, alcuni mercati emergenti hanno toccato nuovi massimi ciò che preoccupa perché il rapporto debito-pil indica la capacità di un paese di ripagare i debiti. India, Argentina, Cina, Russia, Malesia e Sudafrica hanno registrato i maggiori incrementi, segnalando potenziali crescenti sfide nei rimborsi del debito.

Con i tagli dei tassi della Fed all’orizzonte, l’incertezza che circonda la traiettoria dei tassi di riferimento degli Stati Uniti e del dollaro USA potrebbe aumentare ulteriormente la volatilità del mercato e indurre condizioni di finanziamento più restrittive per i paesi con una dipendenza relativamente elevata dai prestiti esteri“, afferma il rapporto.

L’IIF ha aggiunto che l’economia globale si sta dimostrando “resiliente” alla volatilità dei costi di prestito, portando a un rimbalzo del sentiment degli investitori. L’appetito per i prestiti sta crescendo in particolare nei mercati emergenti nel 2024, poiché i volumi di emissione di obbligazioni sovrane internazionali sono aumentati.

L’inizio dell’anno, generalmente un periodo intenso per le vendite di debito di ogni tipo, ha visto Arabia Saudita, Messico, Ungheria, Romania e una serie di altri paesi consegnare alcune emissioni obbligazionarie di grandi dimensioni, che hanno raggiunto un record storico a gennaio a 47 miliardi di $. “Se mantenuto, questo sentimento ottimistico dovrebbe anche invertire la tendenza al deleveraging in corso da parte dei governi europei e delle società non finanziarie nei mercati maturi, entrambi ora meno indebitati rispetto al periodo precedente la pandemia“.

Segnali sostanzialmente analoghi a quelli del report di IIF giungono anche dal World Economic Forum (WEF) che rileva – scrive Il Sole 24 Ore – un cauto ottimismo per la ripresa globale, ma anche una preoccupazione crescente per gli elevati livelli di debito. Secondo l’ultimo “Chief Economists Outlook“, pubblicato ieri dal WEF, il 53% del campione considera il debito un rischio per le economie avanzate. La percentuale sale al 64%, nel caso dei mercati in via di sviluppo. Il 39% degli economisti prevede un aumento dei default tra questi Paesi nel prossimo anno. Una preoccupazione crescente è la potenziale stretta sui bilanci pubblici, vale a dire un aumento dei costi di servizio del debito che limita la capacità dei Governi di investire in settori essenziali come infrastrutture, istruzione e sanità.

Quanto alle prospettive sul Pil, quasi il 90% degli economisti prevede una crescita moderata o forte per il 2024 e il 2025 negli Usa. Per contro, quasi tre quarti degli intervistati prevede crescita debole per il resto dell’anno in Europa. Analogamente, persistono le difficoltà della Cina, con quasi il 40% degli economisti che prevede una crescita debole o molto debole sia nel 2024 che nel 2025.