La proprietà di Prelios sta per passare dal fondo americano Davidson Kempner al gruppo guidato dall’imprenditore italiano Andrea Pignataro, per 1,35 miliardi di euro. L’iter dell’acquisto sarebbe finalmente giunto ad una svolta. Secondo alcune fonti vicine al dossier, citate da Reuters, la Banca d’Italia avrebbe infatti dato il nulla osta all’operazione di vendita della società a X3 Group, controllata dal gruppo Ion. A quanto risulta al Sole 24Ore, il “nulla osta” sarebbe stato accompagnato dalla richiesta ad Ion di indicazioni chiare sui rapporti esistenti tra le varie realtà del gruppo e sull’esposizione debitoria.
A marzo scorso il governo ha dato un “sì con condizioni” all’acquisto della maxi-piattaforma di crediti deteriorati, senza esercitare il potere di Golden Power per bloccare l’operazione. Le condizioni includevano la notifica dei contratti di pegno necessari per i finanziamenti dell’acquisizione. Ion, tramite la controllata X3, ha offerto 1,35 miliardi di euro per Prelios, di cui 650 milioni provenienti da un debito contratto con sei banche. Il governo richiedeva informazioni sulla direzione delle azioni in caso di escussione, a cui Ion inizialmente si era opposta ma poi ha accettato di notificare i documenti necessari. Dopo sette mesi dall’accordo preliminare tra Dk e Ion, è arrivato l’ok della Vigilanza. Entro metà luglio, se tutto procederà come previsto, la proprietà di Prelios passerà dal fondo americano Dk all’imprenditore italiano Pignataro.
Il gruppo Prelios
La società, presieduta da Fabrizio Palenzona e con amministratore delegato Riccardo Serrini, è uno tra i principali servicer italiani nel settore dei crediti UTP di provenienza bancaria. Inoltre, come specificato sul sito aziendale, “gestisce il maggior numero di operazioni di cartolarizzazione di NPL sin dall’avvento nel 2016 della GACS (Garanzia Cartolarizzazione Sofferenze), lo schema italiano di garanzia statale per i titoli senior e investment grade”. È uno dei principali gruppi attivi in Italia ed Europa nell’alternative asset management e nei servizi immobiliari specialistici, con oltre 40 miliardi di euro di assets under management. Si tratta di una piattaforma indipendente con una storia di oltre trenta anni.
A dicembre 2023 la Banca d’Italia aveva sanzionato Prelios per carenza di organizzazione, controlli interni e verifiche anti-riciclaggio con due multe da 30mila euro ciascuna inflitte in seguito a procedimenti ispettivi. Le multe – ai sensi del Testo Unico Bancario – erano dovute a “carenze nell’organizzazione e nei controlli interni” ma anche a “carenze nelle verifiche imposte dalla legge (d.lgs.231/2007) per prevenire l’utilizzo degli intermediari a fini di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo”.
L’acquirente
La Ion Investment Group di Andrea Pignataro, finanziere bolognese residente in Svizzera, è una holding di investimento focalizzata su software e dati per digitalizzare e automatizzare i flussi di lavoro nel settore della finanza. Tra le sue partecipate ci sono Cerved e Cedacri, società che gestiscono dati sensibili e informazioni riservate su pegni, procedure concorsuali, pignoramenti, ma anche dati sui clienti delle banche e su fornitori, azionisti societari e tanto altro. I database sono usati dalle società di recupero crediti e non solo. Con l’acquisizione di Prelios, Ion verrà in possesso di altri dati sui crediti in fase di deterioramento e delle garanzie ipotecarie a supporto. L’operazione su Prelios s’inserisce in un quadro di trasformazione del settore del credit management, con Ion che potrebbe puntare a ulteriori acquisizioni, anche fuori dall’Italia.