La composizione negoziata della crisi è una sorta di rottamazione indiretta. Lo sottolinea un articolo pubblicato da Italia Oggi che, intervenendo nel dibattito sui nuovi provvedimenti di rateizzazione dei debiti fiscali in corso di discussione in Parlamento, fa presente come la transazione fiscale prevista dal Codice della crisi possa produrre effetti paragonabili a una sorta di rottamazione-quinquies, offrendo la possibilità di dilazione delle cartelle esattoriali.
L’articolo 23, comma 2-bis, del decreto legislativo 136/2024, inserito con il correttivo-ter del Codice della crisi d’impresa, consente all’imprenditore in crisi, anche in difficoltà a pagare le proprie cartelle, di accedere alla composizione negoziata e di proporre un accordo di transazione fiscale all’Agenzia delle Entrate.
Al di là di questa previsione, è sempre possibile prevedere il pagamento di contributi INPS e tributi locali con sanzioni e interessi ridotti, fino a 10 anni. L’istituto della transazione fiscale, previsto per i soli debiti dell’erario, permette di: falcidiare la somma capitale, eliminare sanzioni e interessi sui debiti fiscali e ottenere una rateizzazione fino a 120 rate mensili (10 anni). Il tutto in presenza di uno stato di crisi e di un piano di risanamento attestato da un professionista indipendente, laddove emerga che una proposta del genere garantisca una maggiore soddisfazione rispetto all’alternativa liquidatoria.
Relativamente a INPS e tributi locali iscritti in cartella, indipendentemente dalla transazione fiscale, la composizione negoziata consente il pagamento rateizzato con sanzioni e interessi in forma ridotta. Può essere concessa «con lo stesso automatismo previsto dalla rottamazione, fino a 120 rate mensili, quando le ipotesi del risanamento lo consentano». Una dilazione in tempi troppo lunghi, con produzione di eccessiva liquidità, «comporterebbe un indebito arricchimento».
In generale, il modello del Codice rivisto prevede che «più la crisi è conclamata e ben documentata, maggiore sarà la flessibilità concessa dal fisco». La composizione negoziata e la transazione fiscale consentono, in sostanza, di ottenere una rateizzazione del debito, riducendo eventualmente anche il capitale dovuto, a due condizioni:
- la crisi deve essere grave ma superabile, con la previsione della continuità aziendale;
- l’offerta del proponente deve essere più conveniente della liquidazione.