Giro di vite della banca centrale turca: da giovedì ha aumentato, a sorpresa, i tassi di interesse al 50%. Si prevede infatti un peggioramento dell’inflazione nel Paese. Così l’istituto – secondo quanto riferisce The Guardian – inasprisce ulteriormente i tassi per affrontarla. La mossa aggressiva è arrivata 10 giorni prima delle elezioni locali ed è stata vista dagli analisti come un segnale che la banca centrale sia indipendente da qualsiasi vincolo politico e determinata ad affrontare l’aumento dei prezzi.
La stretta politica monetaria sarà mantenuta – fa sapere la testata britannica – fino a quando non si osserverà un calo significativo e duraturo della tendenza di fondo dell’inflazione mensile e le aspettative di inflazione convergeranno verso l’intervallo di previsione previsto”, ha affermato la banca. La lira è salita dell’1,5% a 31,91 contro il dollaro in risposta all’aumento rispetto al precedente tasso del 45%, invertendo settimane di costanti cali della valuta turca. In seguito alla vittoria di Recep Tayyip Erdoğan alle elezioni presidenziali del maggio scorso ora si sta realizzando un’inversione di rotta verso una maggiore ortodossia nella politica economica.
La politica “sarà resa più restrittiva nel caso in cui si preveda un peggioramento significativo e persistente dell’inflazione”, si è detto dopo la riunione mensile del comitato di politica monetaria per la fissazione dei tassi. Piotr Matys, analista senior FX di InTouch Capital Markets a Londra, ha affermato che l’aumento dei tassi “ha sbalordito il mercato”, aggiungendo: “La decisione di oggi è un segnale molto forte che il governatore Fatih Karahan, succeduto a Hafize Gaye Erkan dopo le sue dimissioni, è determinata a tenere sotto controllo un’inflazione incredibilmente alta”.
L’inflazione è salita ad un livello superiore al previsto del 67% a febbraio, quando la banca centrale aveva mantenuto i tassi stabili dopo una serie di rialzi a partire da giugno. Anche se si prevede che diminuirà intorno alla metà dell’anno, il recente calo della lira, abbinato al calo delle riserve estere, aveva alimentato alcune aspettative di ulteriori aumenti dei tassi in vista, anche se non prima delle elezioni municipali del 31 marzo in cui il partito AK di Erdoğan spera di riconquistare città – chiave come Istanbul.