ING Italia conquista la certificazione della parità di genere

La certificazione viene riconosciuta in seguito ad una valutazione di performance delle imprese rispetto all’adozione del relativo sistema di gestione, ai sensi della prassi di riferimento UNI/PdR 125:2022 (come prevede il D.M. 29 aprile 2022)

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ING Italia ottiene la certificazione della parità di genere ai sensi della norma UNI/PdR 125:2022 che riconosce la “capacità delle organizzazioni di adottare un approccio sistemico e un cambiamento culturale in grado di creare ambienti di lavoro all’insegna dell’inclusione e della parità”. La certificazione viene riconosciuta in seguito ad una valutazione di performance delle imprese rispetto all’adozione del relativo sistema di gestione della parità di genere, in base alla UNI/PdR 125:2022 (come prevede il D.M. 29 aprile 2022).

Da oltre dieci anni ING Italia mette al centro della propria strategia i valori di diversità e inclusione, ritenendoli fondamentali per crescere, migliorare, innovare e ottenere solidi risultati. E oggi, grazie alle numerose iniziative organizzate per diffondere una cultura inclusiva e alle azioni concrete a favore della gender equality, ha ottenuto la certificazione.

“Il tema dell’inclusione e dell’appartenenza è un pilastro portante della nostra people strategy – afferma Francesca Fraulini, head of HR di ING in Italia – che si articola secondo queste direttrici: crescita, team forte, efficienza, inclusione e appartenenza. La componente di DI&B (Diversity Inclusion & Belonging) è per ING a tutti gli effetti una priorità di business. Crediamo infatti che ogni persona debba essere valorizzata ed essere libera di esprimersi in modo autentico perchè solo così è possibile a chiunque esercitare al meglio le proprie competenze e dare un contributo importante ed efficace per “fare la differenza” nella nostra strategia di sviluppo e crescita”.

Sul fronte della parità di genere, alla luce dell’obiettivo globale di ottenere un’organizzazione equa e diversificata con attenzione particolare alle posizioni di leadership, le azioni messe in pista da ING Italia riguardano due filoni: comportamenti inclusivi (behavioural inclusion) e inclusione strutturale (structural inclusion).

“Sul fronte dei comportamenti – continua Fraulini – abbiamo introdotto misure volte a rimuovere i bias nei processi di selezione e a rafforzare l’empowerment femminile, a partire dal miglioramento delle pratiche di acquisizione dei talenti, dove abbiamo stabilito sia una presenza minima di donne nel team che intervista i candidati, sia un’equa distribuzione 50:50 nel panel degli intervistati”.

A tal proposito si segnala che nell’ultimo anno ING Italia ha incrementato le presenze femminili nell’Executive Commitee locale passando dal 25% al 38% di donne in posizione di top leadership, con l’ambizione di raggiungere il 50:50 negli anni a venire.

“Per rendere strutturale l’inclusione puntiamo anche molto sulla formazione e sull’introduzione di una cultura inclusiva a tutti i livelli organizzativi. Ai talenti femminili sono stati dedicati percorsi esclusivi di coaching esperienziale e cross-funzionale per valorizzare e potenziale le loro competenze, mentre sul fronte della cultura aziendale poniamo grande attenzione alla condivisione di modelli manageriali di riferimento, al linguaggio utilizzato, che è uno strumento fondamentale e molto potente nell’inclusione, e al dialogo aperto. Non dimentichiamo infine che ING è la prima banca ad avere mantenuto un modello di smart-working a super-flessibilità per tutti i propri dipendenti con la massima libertà di scegliere come bilanciare lavoro da remoto o in presenza”.

Sul fronte formazione dal 5 al 13 ottobre ING organizza a livello internazionale una settimana di incontri dedicata alla DI&B (Diversity Inclusion & Belonging). In Italia avranno luogo incontri in cui stimolare il confronto, entrare in contatto con esperti di inclusione e soffermarsi a riflettere sull’uso delle parole. Interverranno sul tema dell’appartenenza e dell’inclusione Giulia Baccarin (imprenditrice e innovatrice italiana vincitrice del premio Gamma Italia per l’imprenditoria nel 2016), Alessandro Ossola (atleta paralimpico nonché fondatore dell’associazione Bionic People) e sul tema del linguaggio inclusivo Maria Latella, giornalista e conduttrice.

Sempre in ambito formazione è attiva la partnership pluriennale con Valore D con il coinvolgimento diretto delle persone in percorsi dedicati quali mentoring inter-aziendale, C-level school, percorsi formativi tematici, workshop su temi relativi all’inclusione e non solo. Dal 2023 ING Italia ha inoltre sottoscritto l’Equal Panel Manifesto promosso dall’European Women’s Management Development Network con cui si impegna a garantire la parità di genere nei panel di conferenze, seminari ed eventi, sia interni che esterni (#equalpanel). Altre aree di attenzione e su cui si sta lavorando sono l’employer branding inclusivo e il supporto al rientro dopo il congedo parentale.

Inoltre, grazie a un importante accordo con le rappresentanze sindacali aziendali, in ottobre verranno inserite novità a sostegno di genitorialità, caregiver e di una maggior flessibilità nella conciliazione di esigenze personali e lavorative, che rafforzeranno ulteriormente un approccio inclusivo trasversale. La certificazione della parità di genere è stata rilasciata da RINA, multinazionale di certificazione attiva in più di 70 paesi. La dedizione di ING alla DI&B è testimoniata anche dall’inserimento di ING nel Bloomberg Gender Equality Index 2023, che riflette l’impegno a livello globale per promuovere l’uguaglianza di genere e l’inclusione.

Fonte: ufficio stampa ING Italia