Intesa Sanpaolo ha varato il proprio nuovo assetto organizzativo, che sarà effettivo dal prossimo 2 aprile. Debutta un nuovo cfo, Luca Bocca, che finora era deputy chief financial officer, il quale prenderà il posto di Stefano Del Punta, che resterà senior advisor del ceo Carlo Messina. La riorganizzazione, assicura l’istituto di credito, è basata sul suo punto di forza, ovvero il wealth management. Con 430 miliardi di euro di impieghi e 1.300 miliardi di euro di attività finanziaria della clientela, infatti, la banca è ad oggi la maggiore in Italia.
Il nuovo assetto prevederà anzitutto l’accorpamento in un unico presidio delle attività di wealth management. Obiettivo: accelerare la crescita. Per favorire una maggiore integrazione delle fabbriche prodotto sarà costituita la struttura ‘Wealth Management Divisions’, affidata a Tommaso Corcos. A questa struttura saranno ricondotte le Divisioni Insurance (con a capo Virginia Borla), Asset Management (affidata a Maria Luisa Gota) e Private Banking (guidata da Lino Mainolfi).
Occhio alla sostenibilità e all’innovazione
Inoltre, tra le principali novità, ci sarà anche la costituzione di una nuova area di governo relativa ai temi Esg: la ‘Chief Sustainability Officer’, questo il nome, sarà affidata a Paola Angeletti. Il suo scopo sarà guidare le strategie di sviluppo sostenibile del gruppo, con un impegno in particolare al sociale e al contrasto alle disuguaglianze. In quest’area confluiranno diverse attività al momento distribuite in diverse unità organizzative (tra cui la struttura Arte, Cultura e Beni storici, l’Innovation Center e Neva SGR). La nuova unità organizzativa “ESG Steering” sarà dedicata all’indirizzo strategico e al monitoraggio delle tematiche ESG. In ambito sociale nascerà invece l’Area di Governo Chief Social Impact Officer affidata a Paolo Bonassi.
In ambito ESG sono previsti 115 miliardi di euro di erogazioni Impact entro il 2025 per la comunità e la transizione verde. Il programma a supporto delle persone in difficoltà è di 1,5 miliardi di euro. Si guarda al futuro con l’istituzione di un’unità dedicata all’innovazione: si occuperà di delineare le prossime trasformazioni della banca, aggiornare i modelli organizzativi e operativi e rispondere alle nuove sfide tecnologiche e dell’AI.
Un nuovo modello decisionale del credito
Anche gli NPL, e l’obiettivo di ridurli a zero, rientrano nella nuova organizzazione. Vengono snellite le aree di governo in capo al consigliere delegato Carlo Messina, tramite un nuovo livello organizzativo di chief e un potenziamento dell’area Chief Lending Officer, alla quale farà capo un nuovo modello decisionale del credito, in grado di consolidare gli importanti traguardi raggiunti e garantire ulteriore sostenibilità dei risultati (Zero Npl Bank).
Una cabina di regia ‘Fees Commissions’, presieduta dallo stesso Carlo Messina, sarà focalizzata sul monitoraggio, presidio e coordinamento delle strategie necessarie per aumentare i ricavi da commissioni di tutte le divisioni del gruppo.
I giovani in posizioni strategiche
Nella riorganizzazione si è scelto di realizzare un passaggio generazionale, posizionando in ruoli-chiave giovani talenti, guidati e supportati da persone di esperienza. L’età media di chi assume nuovi incarichi di responsabilità di vertice – fa sapere la banca – è di 49 anni, cinque tra questi sono quarantenni. Viene valorizzato il talento femminile.
“Rinnoviamo Intesa Sanpaolo – ha sottolineato il ceo Carlo Messina – con un’organizzazione che unisce giovani in ruoli chiave e manager con una solida esperienza alle spalle. La capacità di generare nuovi talenti manageriali ci consentirà di rimanere leader in una prospettiva ultradecennale. Il nostro gruppo è punto di forza dell’economia reale e sociale del Paese. Tutto questo è possibile grazie alla qualità delle nostre persone”.