Intrum, il più grande collettore europeo di debiti, presenterà un’istanza volontaria di protezione dal fallimento secondo il Chapter 11 degli Stati Uniti nel tentativo di ristrutturare le proprie finanze.
Il debito di Intrum ha raggiunto 58,4 miliardi di corone svedesi, pari a circa 5,1 miliardi di euro. “Intrum – precisa una nota della società ripresa da Reuters – prevede di emergere dal processo preconfezionato del Capitolo 11 e dal processo di riorganizzazione della società svedese con ampia pista e liquidità per eseguire il suo piano aziendale e posizionata per una crescita e un successo a lungo termine”.
Intrum aveva ottenuto il sostegno per una ristrutturazione del debito da parte del 73% dei suoi obbligazionisti, sufficiente per una procedura del Chapter 11 degli Stati Uniti ma inferiore al 75% necessario per ottenere un processo più semplice ai sensi della legge inglese o una soglia del 90% necessaria per un processo completamente volontario.
Raggiungere livelli di consenso più elevati avrebbe semplificato l’implementazione e ridotto i costi, aveva affermato a luglio il CEO Andres Rubio, aggiungendo che il 90% sarebbe stato ottimale, e con due terzi sarebbe stato raggiunto il requisito minimo indispensabile.
La società prevede di avviare le procedure del Chapter 11 entro metà novembre e di ottenere l’approvazione del piano di ristrutturazione entro la fine dell’anno aggiungendo che ciò comporterebbe l’entrata in vigore della ricapitalizzazione durante il primo trimestre del prossimo anno.
La mossa di Intrum arriva in un momento in cui il settore del recupero crediti in Europa si trova ad affrontare sfide, con un calo significativo dei prestiti in sofferenza che riduce il volume di affari disponibile per queste società.
I problemi di Intrum, che in Italia ha una partnership con Intesa Sanpaolo, azionista al 49% di Intrum Italy – precisa una nota dell’Ansa – derivano nell’eccessivo ricorso al debito, nel periodo in cui i tassi erano a zero, per finanziare l’acquisto di portafogli di crediti deteriorati.
Il piano di ristrutturazione del debito prevede il pagamento dei bond in scadenza nel 2024, assieme alla proroga di tre anni del 90% del valore nominale dei restanti bond. Come compensazione gli obbligazionisti riceveranno commissioni di incentivo e il 10% del capitale di Intrum.