Le insolvenze aziendali in Irlanda nel primo semestre 2024 hanno subito un picco che non si ricordava da cinque anni. Lo rileva uno studio di Deloitte secondo il quale ci sono state 412 insolvenze da gennaio, con un aumento del 25% rispetto allo stesso periodo del 2023. Tra queste 77 appartenevano al settore dell’ospitalità, con un aumento dell’88% rispetto all’anno precedente.Il settore dell’ospitalità è molto colpito a causa dei costi più elevati del lavoro e dell’energia, nonché all’aumento dell’IVA. Meno di un anno fa infatti, è stata reintrodotta per il settore retail e dell’ospitalità l’aliquota Iva del 13,5%.
Alla fine dell’anno le insolvenze potrebbero arrivare a quota 800, coinvolgendo piccole e medie imprese. Intanto il governo minimizza: secondo il Dipartimento delle imprese (Department of Enterprise, Trade and Employment) non ci sono prove chiare che l’Irlanda stia affrontando un “tsunami” di insolvenze. Secondo gli esperti di Deloitte, invece, l’Irlanda potrebbe raggiungere i livelli di insolvenze del 2017, quando il dato era di 874. Nonostante tutto, le aziende che beneficiano del Processo di Salvataggio Amministrativo per Piccole Imprese (Scarp) è basso, con solo 13 casi finora nel 2024, rispetto ai 17 nello stesso periodo dell’anno scorso.
Secondo un altro report di PwC invece, le insolvenze sono aumentate del 25% nella prima metà di quest’anno, registrando 416 casi rispetto ai 331 nello stesso periodo dell’anno scorso. Se il tasso di aumento continuerà, secondo PwC supererà i livelli pre-pandemia di 850 nel 2019 e si avvicinerà a 1.000 casi. Al momento il tasso di insolvenza annuale rimane ancora stabile, ed è di 29 per 10.000 aziende. È raddoppiato dal 2021, quando il tasso era di 14 per 10.000 aziende. Si ricorre alle procedure esecutive in pochissimi casi.