La crescita degli NPL? “Sarà gestibile” secondo i banchieri

Il mondo dell'economia e della finanza si mostra ottimista sulle prospettive italiane, nonostante il quadro geopolitico

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Relazione annuale Bankitalia sul 2023. Considerazioni finali del governatore Fabio Panetta davanti ad una sala gremita

L’Italia guarda con ottimismo alla proprie prospettive economiche, a dispetto dei conflitti internazionali e del rischio di credito. I banchieri riuniti nei giorni scorsi a Palazzo Koch, a Roma, per ascoltare i risultati della Relazione annuale Bankitalia sul 2023 si sono mostrati fiduciosi sul futuro, a dispetto delle difficoltà.

I punti di attenzione, secondo quanto ha evidenziato il governatore Fabio Panetta, riguardano in particolare il rischio di credito e la liquidità, sui quali non si può abbassare la guardia, anche se le prospettive sono incoraggianti. Concorda con lui il ceo di Intesa Sanpaolo Carlo Messina, secondo il quale, come riportato dal Sole24Ore “Oggi siamo al minimo storico nei livelli dei flussi degli Npl, ci sarà una potenziale crescita ma sarà assolutamente gestibile. Un incremento dei crediti deteriorati in pancia alle banche è fisiologico e totalmente gestibile perché si inserisce in un contesto totalmente positivo. Sono convinto che l’economia reale positiva garantirà una prospettiva di qualità del credito positiva per le aziende italiane”.

Carlo Messina, ceo di Intesa Sanpaolo

A parere dell’amministratore delegato, la crescita prevista, tra l’1% e l’1,5% è compatibile con una buona qualità del credito. Resta tuttavia importante che le banche continuino a fare le giuste visioni sul capitale e sul rafforzamento della qualità del credito, anche se sul fronte della liquidità i segnali sono assolutamente ottimistici.

La maggior parte degli altri economisti e banchieri presenti al discorso del governatore si sono detti concordi sulle prospettive positive, nonostante il quadro geopolitico sfavorevole: tra loro, per citarne alcuni, il presidente dell’Abi Antonio Patuelli, i vertici di UniCredit (dal ceo Andrea Orcel e dal presidente Pier Carlo Padoan), il presidente di BancoBpm, Massimo Tononi, il numero uno di Mediobanca, Alberto Nagel; passando per i rappresentanti di Mps (il presidente Nicola Maione e il ceo Luigi Lovaglio), fino al presidente di Unipol, Carlo Cimbri, al nuovo ceo di Bper, Gianni Franco Papa.

Nel suo discorso Fabio Panetta ha tracciato un quadro improntato ad una visione europeista, incitando l’Italia a fare passi in avanti all’insegna di una maggiore efficienza e produttività, al netto degli importanti progressi già compiuti dagli istituti italiani dopo anni di difficoltà. Secondo il presidente di Intesa Gian Maria Gros-Pietro, il discorso del governatore “è stato molto orientato alla necessità di competere, di fare, di innovare e anche la constatazione che noi abbiamo già cominciato come Paese a muoverci in quella direzione e, quindi, ce la possiamo fare. Una constatazione, che va dalla capacità delle imprese di competere a livello mondiale alla situazione delle banche, soprattutto quelle significative rispetto alle altre ‘sorelle’ europee”.