L’industria italiana dei servicer potrebbe vedere ben presto raddoppiati i propri volumi con l’arrivo dei crediti difficili che attualmente sono contabilizzati nel cassetto fiscale dell’amministrazione finanziaria e che crescono anno dopo anno. Lo dispone un emendamento presentato al Dl Fisco, in corso di discussione al Senato.
Attualmente nel cassetto fiscale vi sono crediti per ben 1.300 miliardi ma per buona parte quel grande ammontare – equivale al 44% del nostro debito pubblico – è fittizio. Nel calcolo sono compresi anche impegni presi da cittadini defunti o indigenti. O crediti di cui ogni tentativo di recupero si è rivelato infruttuoso. Ma per una quota, all’incirca stimata in 200 miliardi, è possibile estrarre un valore. Perchè allora non affidarli a chi per mestiere è appunto incaricato di recuperare i crediti difficili. Se lo è domandato il presidente della commissione Finanze e Tesoro di Palazzo Madama Massimo Garavaglia (Lega) primo firmatario dell’emendamento che reca anche le firme di Claudio Borghi (Lega), Claudio Lotito (Forza Italia), Fausto Orsomarso (FdI) e Marco Dreosto (Lega).
Un segnale che qualcosa era nell’aria era venuto al convegno annuale di Alma Iura, lo scorso 10 ottobre. Intervenendo nel dibattito l’ad di Gardant, Mirko Briozzo aveva auspicato nuove fonti di reddito per l’industria italiana del servicer a corto di “materia prima” visto che dalle banche non arrivano più flussi consistenti di Npl. Ebbene – aveva detto Briozzo – “l’industria dei servicer deve rivolgere la propria attenzione anche in altre direzioni, ad esempio “ai crediti dell’erario”.
Quello che sembrava soltanto un auspicio a distanza di appena un mese un mese potrebbe diventare realtà per effetto, appunto, dell’emendamento di Garavaglia. La proposta – vedi il testo integrale a parte – dispone “il discarico anticipato e il contestuale affidamento ad operatore pubblico specializzato nel recupero crediti con funzione di master servicer, il quale può a sua volta avvalersi, a seguito di procedure di gara, di uno o più operatori, dotati di esperienza, affidabilità e risorse organizzative e tecnologiche adeguate, con funzione di special servicer”. Chi sia quell’operatore pubblico specializzato non è difficile immaginarlo. Sarebbe senza dubbio Amco, società pubblica di gestione dei crediti deteriorati, che ha già svolto un’azione di primo piano nel traghettare in questi anni fuori dai bilanci bancari buona parte dei portafogli Npl come richiesto dalle autorità di vigilanza nazionali ed europee. La cessione dei crediti agli special servicer non avverrebbe gratis. Questi soggetti dovrebbero versare allo stato un’anticipazione sui futuri incassi pari al 10% del valore nominale dei crediti affidati.
L’emendamento propone un’operazione analoga anche per i crediti meno recenti, quelli maturati nel periodo 2000-2010, per i quali il recupero si presenta ancora più problematico. In questo caso l’anticipo degli incassi da versare all’amministrazione si abbasserebbe al 3 per cento.
Perchè 200 miliardi su 1300? Il calcolo l’ha fatto lo stesso Garavaglia partecipando nei giorni scorsi ad un convegno organizzato da “CreditNews” stimando la percentuale del “cassetto fiscale” da cui sarebbe possibile, appunto, estrarre un valore. Vi sono – ha spiegato circa 120 miliardi di crediti sospesi in cui il debitore ha versato la prima rata, poi più nulla. A questi occorrerebbe aggiungere circa 70miliardi di crediti relativi a procedure concorsuali o di liquidazione in atto per le quali i pagamenti risultano anch’essi sospesi in attesa del loro esito. Se comunque arrivassero tutti questi nuovi “fatturati” l’industria italiana dei crediti distressed raddoppierebbe in un colpo solo i suoi volumi considerando che per il momento l’attività degli operatori è soprattutto concentrata sullo stock dei crediti deteriorati da gestire, una massa di Npl di circa 250 miliardi.
Il testo
Emendamento Garavaglia all’articolo 7 del dl Fisco in corso di discussione al Senato
Garavaglia, Claudio Borghi, Dreosto, Orsomarso, Lotito
Dopo l’articolo, inserire il seguente:
«Art. 7-bis.
(Disposizioni in materia di riscossione e di magazzino in carico all’Agenzia delle entrate -Riscossione)
1. Al Decreto Legislativo 29 luglio 2024, n. 110 sono apportate le seguenti modifiche:
a) all’articolo 3 dopo il comma 4 sono aggiunti i seguenti:
“4-bis. A decorrere dal 1° gennaio 2025, in relazione ai crediti erariali maturati e non ancora riscossi, raggruppati per categorie omogenee di crediti per tributi erariali individuate dal decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze di cui al comma 4-quater, viene disposto il discarico anticipato e il contestuale affidamento ad operatore pubblico specializzato nel recupero crediti con funzione di master servicer, il quale può a sua volta avvalersi, a seguito di procedure di gara, di uno o più operatori, dotati di esperienza, affidabilità e risorse organizzative e tecnologiche adeguate, con funzione di special servicer, previa corresponsione di “un’anticipazione sui futuri incassi pari al 10 per cento del valore nominale dei crediti affidati. Tale anticipazione è scomputata dall’ammontare complessivo delle somme recuperate. L’operatore pubblico riversa le somme recuperate in un fondo dedicato di pertinenza del Ministero dell’economia e delle finanze, al netto della provvigione corrispondente alle spese e agli oneri maggiorati del 5 per cento.
4-ter. Le quote affidate di cui al comma 4-bis e non riscosse entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello di affidamento sono automaticamente discaricate secondo quanto previsto dal comma 1.
4-quater. Con decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze, da emanarsi entro 60 giorni dall’entrata in vigore della presente disposizione, sono individuate le norme di attuazione del discarico anticipato disposto dal comma 4-bis e i criteri di determinazione delle categorie omogenee di crediti per tributi erariali oggetto di discarico anticipato, i criteri gara per la selezione degli operatori affidatari delle attività di special servicing nonché di determinazione e corresponsione della relativa remunerazione per l’attività di recupero crediti svolta.
4-quinques. Nelle more dell’attività della Commissione di cui all’articolo 7, per i crediti maturati nel decennio 2000-2010, l’Agenzia Entrate Riscossione dispone il discarico automatico dei crediti con la procedura di cui all’articolo 3 e gli enti creditori sono autorizzati a disporre l’affidamento per categorie omogenee di crediti individuate con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, ad operatore pubblico specializzato nel recupero crediti con funzione di master servicer, il quale dovrà a sua volta avvalersi, a seguito di procedura di gara pubblica trasparente e imparziale, di uno o più operatori dotati di esperienza, affidabilità, risorse organizzative e tecnologiche adeguate, con funzione di special servicer, previa corresponsione, da parte del master servicer, di un’anticipazione sui futuri incassi pari al 3 per cento del valore nominale dei crediti affidati. Tale anticipazione è scomputata dall’ammontare complessivo delle somme recuperate.»