Mps chiude con il vento in poppa i primi tre trimestri del 2024

L'utile netto è stato di 1566 milioni (+ 68% rispetto al 2023). La banca ha annunciato la cessione di 200 milioni di crediti deteriorati nell’ambito di una strategia volta ad estrarre maggiore valore dai crediti difficili.

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Foto di Makalu da Pixabay

Il Monte dei Paschi di Siena (Mps) presenta i conti del terzo trimestre e annuncia la cessione dei 300 milioni di crediti deteriorati senza impatto a conto economico.  La banca senese ha chiuso il terzo trimestre del 2024 – riferisce Radiocor – con un utile netto di 407,7 milioni nel periodo luglio-settembre che si confronta con un utile di 309,6 milioni nel trimestre 2023. Il risultato netto dei nove mesi cresce così a 1.565,9 milioni in crescita di oltre il 68% rispetto ai nove mesi dello scorso anno. Il risultato è superiore al consensus degli analisti. Sui risultati dei nove mesi c’è il beneficio della rivalutazione del ‘tesoretto’ delle Dta (deferred tax asset) della banca di Rocca Salimbeni: 470 milioni di cui 6 milioni al 30 settembre, al netto della fiscalità relativa al risultato del periodo. Il risultato operativo netto nei nove mesi è di 1.339 milioni (+17,6%) mentre nel terzo trimestre è di 442 milioni, in lieve calo rispetto al trimestre precedente (453 mln). Il margine di interesse cresce ancora: +4,7% nei nove mesi a 1.768 milioni. La banca registra un margine di intermediazione di 3.037 milioni (+8,3%).

Quanto all’attività nel segmento npl, è stata appunto annunciata la cessione di un pacchetto di crediti deteriorati per un valore lordo di libro di 300 milioni i cui effetti sono già riflessi nei conti.

L’operazione si inserisce nella nuova strategia sui deteriorati di cui ha parlato l’ad di Monte dei Paschi Luigi Lovaglio. La banca punta a ridurre lo stock di 3,6 miliardi lordi «in modo razionale» – ha affermnato –  in quanto «c’è del valore da estrarre» dal portafoglio della banca «e prevediamo di mettere a terra azioni ad hoc per recuperare posizioni deteriorate». Mps – ha aggiunto Lovaglio –  ha dimostrato di avere capacità nel ‘tasso di cura’ dei crediti a rischio e di saperli riportare in bonis. Solo se queste azioni non si rivelassero efficaci la banca procederebbe con ulteriori cessioni, ma L’operazione si inserisce nella nuova strategia sui deteriorati di cui ha parlato l’ad di Monte dei Paschi Luigi Lovaglio. La banca punta a ridurre lo stock di 3,6 miliardi lordi «in modo razionale» – ha affermnato –  in quanto c’è del valore da estrarre» dal portafoglio della banca e «prevediamo di mettere a terra azioni ad hoc per recuperare posizioni deteriorate». Mps – ha aggiunto Lovaglio –  ha dimostrato di avere capacità nel ‘tasso di cura’ dei crediti a rischio e di saperli riportare in bonis. Solo se queste azioni non si rivelassero efficaci la banca procederebbe con ulteriori cessioni ma «il messaggio è che questa ultima operazione è stata senza impatto sul conto economico e questo ci dà l’idea di come il portafoglio npe sia adeguatamente coperto».