MPS lancia un’Ops su Mediobanca

L’offerta di scambio comporta un corrispettivo di €13,3 miliardi

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La sede di Mediobanca in Piazzetta Cuccia a Milano

MPS lancia un’OPS ostile nei confronti di Mediobanca. L’offerta è stata annunciata stamani e prevede lo scambio di 23 azioni di MPS ogni 10 di Piazzetta Cuccia da portare in adesione. Si tratterà pertanto di un’offerta interamente di scambio, che comporta un corrispettivo totale di 13,3 miliardi di euro, con un premio del 5,03% rispetto alla quotazione di ieri di Mediobanca. L’offerta – spiega la banca senese in un comunicato – «ha l’obiettivo di creare un nuovo campione nazionale nel settore bancario italiano, che si posiziona al terzo posto nei segmenti di business chiave, attraverso la combinazione industriale di due dei principali player del settore: MPS nel Retail/Commercial Banking e Mediobanca nel Wealth Management, Corporate & Investment Banking e Credito al consumo».

È appena il caso di sottolineare che Mediobanca porterebbe con sé la partecipazione di controllo (finora) su Generali. L’operazione lanciata da MPS avviene in uno scenario di grande movimento nel mondo del credito, con Unicredit impegnata ad accrescere la sua partecipazione in Commerzbank e, in Italia, nell’OPA mista (in contanti e scambio azionario) su BPM, che a sua volta ha in corso un’OPA su Anima. Tutte operazioni che, indirettamente, coinvolgono anche MPS, visto che il governo stava pensando di coinvolgere la banca milanese nella nascita di un terzo polo bancario (in aggiunta a Intesa Sanpaolo e Unicredit) proprio con la banca senese.

Per tornare all’assalto annunciato oggi dall’amministratore delegato di MPS, Luigi Lovagno, un aspetto particolare riguarda l’azionariato dei soggetti coinvolti. L’azionista principale di MPS è il MEF, che detiene una partecipazione dell’11,731%. Quella annunciata oggi potrebbe dunque essere classificata come un’inedita «OPA del governo», visto che non è pensabile che i manager della banca senese si siano mossi senza il consenso del loro principale azionista.

Alle spalle del governo, azionisti di rilievo in MPS sono i gruppi Caltagirone e Delfin. Al riguardo, l’istituto senese ha precisato che «non vi sono persone che agiscono di concerto con l’Offerente». Francesco Gaetano Caltagirone è azionista sia di Mediobanca (5,499%) sia di MPS (5,026%). La Delfin della famiglia Del Vecchio è socia di Mediobanca (19,390%) e anche di MPS (9,780%).