Non Prato ma Genova ha dato i natali alla cambiale

Il Corriere della Sera ricostruisce la storia di uno strumento che ha cambiato la storia dei commerci e del credito

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Genova, piazza De Ferrari. (Foto by mirkobozzato on Pixabay)

Chi ha inventato la cambiale? La primogenitura se la contendono i banchieri di due città italiane, Prato e Genova. A ricostruirne la storia è un articolo de Il Corriere della Sera che riprende la newsletter di scienza e innovazione tecnologica One More Thing di Massimo Sideri. Per lungo tempo i pratesi hanno sempre sostenuto di essere gli inventori della cambiale ed ogni anno, il 17 agosto, commemorano l’anniversario della morte, avvenuta nel 1410, del ricchissimo mercante Francesco Datini, locale «padre della cambiale».

Tuttavia, quasi duecento anni prima qualcosa di simile già circolava tra i banchieri genovesi. Se ne trova traccia in un documento raccolto dallo storico ottocentesco Michele Giuseppe Canale. Questi pubblicò un documento del 6 aprile 1207 considerandolo «un esempio perfetto» di cambiale, in quanto l’unico in cui si trovi la clausola al portatore, e che «la forma e il tenore di tal titolo non potrebbero essere più precisi ed autentici, sicché finora dev’essere riguardato come il primo che si conosca, ed a noi [genovesi] competere l’anteriorità di quella invenzione». La fonte originale ci giunge da un testo di due decenni successivi a quello del Canale dove si richiama il «Liber Lanfranci del 1214, Archivio Notarile di Genova» dove in effetti è stato ripescato il testo. Senza far torto a Prato sembra dunque che spetterebbe pertanto a Genova il riconoscimento di aver introdotto uno strumento di credito che tanta importanza ha avuto nella storia dei commerci e delle banche.