Intesa Sanpaolo ha ceduto, a fine dicembre, un portafoglio di crediti deteriorati alla società veicolo di cartolarizzazione Andor SPV Srl, come comunicato dall’istituto di credito in una nota e tramite pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Gli NPL derivano da contratti di finanziamento, ipotecari o chirografari, saldi debitori di conti corrente, insoluti di portafoglio e conto anticipi e sono sorti nel periodo compreso tra il 1 gennaio 1950 e il 31 marzo 2023. I relativi debitori sono stati classificati “a sofferenza” e segnalati in “Centrale dei Rischi”. Il portafoglio sarà servito da Intrum Italy Spa in qualità di special servicer e da Banca Finanziaria Internazionale Spa in qualità di master servicer.
La valutazione di Scope Ratings e DBRS Morningstar
Scope Ratings ha assegnato il seguente rating ai titoli di classe A emessi da Andor SPV Srl, tenendo conto degli importi di recupero attesi e dai tempi di recupero dal portafoglio.
Classe A (ISIN IT0005573834), EUR 208.000.000: con rating BBB+
Classe B (ISIN IT0005573842), EUR 40.000.000: senza rating
Classe J (ISIN IT0005573859), Euro 5.000.000: non valutato
Invece DBRS Morningstar ha assegnato ai titoli di classe A da 208.000.000 di euro emessi da Andor SPV Srl il rating creditizio BBB (high) con trend stabile. Questo rating, specifica l’agenzia, riguarda il pagamento tempestivo degli interessi e il rimborso finale del capitale entro o prima della data di scadenza finale, fissata ad aprile 2043.
La transazione, chiarisce l’agenzia, prevede la flessibilità necessaria per attivare una struttura di società di proprietà immobiliare (ReoCo). DBRS Morningstar ha basato il proprio rating di credito su un’analisi dei recuperi previsti del collaterale sottostante, della performance storica e dell’esperienza dello special servicer, della disponibilità di liquidità per finanziare i deficit di interessi e le spese del veicolo speciale, e sulle caratteristiche legali e strutturali della transazione.
Intesa Sanpaolo e la qualità del credito
L’istituto bancario nel 2023 ha ridotto del 5,3% i crediti deteriorati rispetto all’anno precedente, come fa sapere nel proprio report sui risultati consolidati aggiornato al 30 settembre scorso. La banca punta ad una forte riduzione del profilo di rischio: ha realizzato una diminuzione di 4,8 miliardi di euro dello stock di crediti deteriorati, al lordo delle rettifiche, tra il 2022 e i primi nove mesi 2023. Il livello di copertura specifica dei crediti deteriorati era al 50,4% a fine settembre 2023, con una copertura specifica della componente costituita dalle sofferenze al 68,7%.
Inoltre, come si legge nella nota, “la funzione aziendale Active Credit Portfolio Steering (ACPS) ha continuato a estendere gli schemi di protezione dal rischio di credito per ottimizzare l’assorbimento di capitale. Nel terzo trimestre 2023 è stata perfezionata una nuova cartolarizzazione sintetica di circa 2,7 miliardi di euro su un portafoglio di crediti a imprese con un elevato ESG Score. Alla fine del terzo trimestre 2023, le operazioni di cartolarizzazione sintetica, incluse nel Programma GARC (Active Credit Risk Management), erano pari a circa 26,5 miliardi di euro.
La funzione ACPS ha anche rafforzato le iniziative di efficientamento del capitale ed esteso l’ambito di applicazione delle strategie creditizie, indirizzando 20 miliardi di euro nel 2022 e circa 13 miliardi di euro nei primi nove mesi del 2023 di nuove erogazioni verso settori economici più sostenibili con il miglior rapporto rischio/rendimento”.