Prelios: i pegni delle banche a fianco del nuovo proprietario Ion

Nuovi e vecchi creditori nella compagine sociale del servicer milanese

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La sede Prelios di Milano

Nel capitale di Prelios spuntano creditori vecchi e nuovi al fianco del nuovo proprietario, la Ion di Andrea Pignataro. Lo ha scritto MF facendo riferimento ad un atto depositato il 2 gennaio presso la Camera di Commercio di Milano, che fornisce la ricostruzione più recente della compagine sociale del servicer milanese, acquisito nell’estate scorsa da Ion per 1,35 miliardi di euro.

L’assetto proprietario, precisa il giornale, potrebbe subire modifiche nei prossimi mesi proprio a seguito del passaggio di proprietà avvenuto l’anno scorso.

Il controllo su Prelios è esercitato da X3G Mergeco, il veicolo finanziario con cui Ion ha materialmente acquisito la società, a sua volta interamente controllata dall’irlandese X3G Bidco Holdings.

Al fianco della società di Pignataro, nel capitale di Prelios, fa presente ancora l’articolo, compaiono creditori vecchi e nuovi, tutti con quote in pegno. Secondo quanto ricostruito da MF, alcune di queste garanzie «farebbero riferimento a finanziamenti ottenuti dalla precedente proprietà di Prelios e già estinti (anche se non ancora registrati nella compagine sociale), mentre altre sarebbero legate al prestito da circa 600 milioni ottenuto da Pignataro per l’operazione dell’anno scorso».

Nell’atto depositato lo scorso 2 gennaio compaiono i nomi di Intesa Sanpaolo, Mediobanca e Banco BPM e degli istituti esteri JP Morgan e NatWest (la ex Royal Bank of Scotland). Alcuni di questi soggetti hanno partecipato al pool dell’ultimo finanziamento insieme a UniCredit, BNP Paribas e l’istituto inglese Standard Chartered, che potrebbero ottenere quote in pegno in futuro, anche se per il momento non compaiono negli atti della società.

L’acquisto di Prelios è stata l’ultima operazione di rilievo fatta da Ion in Italia. Negli anni scorsi il gruppo di Pignataro ha messo sul piatto circa 4,7 miliardi per la campagna acquisti, aggiudicandosi prima Cedacri (servizi di outsourcing per il settore bancario), poi Cerved (credit information e credit management), quindi List (software per il settore finanziario). Ci sono stati poi l’ingresso nell’azionariato di Illimity, la banca digitale di Corrado Passera (9,99%), e del Montepaschi nel corso dell’aumento di capitale da 2,5 miliardi (2%), oltre all’intervento nella Cassa di Risparmio di Volterra.