Prestiti alle imprese, Bankitalia: si allentano i criteri di offerta. Soprattutto per le aziende green

I risultati dell'indagine sul credito bancario nell'area dell'euro. Si riducono i tassi di interesse sui prestiti ma le aziende fanno sempre più ricorso all'autofinanziamento

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Per la prima volta, dal 2021, nel secondo trimestre di quest’anno si è registrato un lieve allentamento dei criteri di offerta sui prestiti alle imprese. È quanto emerge dai dati dell’indagine sul credito bancario nell’area dell’euro, condotta dalla Banca d’Italia con la Bce, che fa luce anche sulle prospettive per i prossimi mesi.

L’indagine ha preso il via nel gennaio del 2003 e viene svolta dalle banche centrali nazionali dei Paesi che hanno adottato la moneta unica in collaborazione con la Banca centrale europea. Viene condotta tramite un questionario e consente di evidenziare i fattori che influenzano l’offerta di credito, i termini e le condizioni praticate alla clientela, oltre all’andamento della domanda di credito. Si rivolge ai responsabili delle politiche del credito delle principali banche dell’area. All’ultima edizione dello studio, realizzata tra il 10 e il 25 giugno, hanno partecipato tredici tra i principali gruppi bancari italiani.

I risultati

I criteri di offerta dei prestiti alle imprese si sono dunque allentati, secondo il report, per via di una “maggiore tolleranza al rischio e i minori costi di provvista”. I finanziamenti in sostanza sono diventati un po’ più favorevoli nei propri termini, grazie ad una diminuzione dei tassi di interesse. E per il trimestre in corso gli intermediari si attendono un ulteriore lieve allentamento dei criteri di offerta sui prestiti alle società non finanziarie e sui mutui. Di pari passo però, scende la domanda di credito delle imprese, che era già in calo da inizio dello scorso anno. Ora è ancora diminuita: le aziende scelgono di ricorrere all’autofinanziamento.

Da gennaio a giugno, le banche hanno reso più facili i criteri di prestito per le imprese manifatturiere che consumano poca energia, mentre li hanno resi più rigidi per gli altri settori economici. Nei prossimi sei mesi, le banche prevedono criteri ancora più rigidi per il settore delle costruzioni e per le industrie manifatturiere ad alta intensità energetica.

La qualità del credito

Nei primi sei mesi del 2024, la qualità dei crediti ha influenzato in modo leggermente restrittivo le politiche di prestito alle imprese e ai consumatori. Nel secondo semestre del 2024 l’effetto dovrebbe rimanere invariato, si legge nel report. Inoltre, nel corso dell’ultimo anno, la consapevolezza dei cambiamenti climatici ha aumentato la domanda di credito sia dalle imprese green (ecologiche e in transizione) sia dalle imprese brown (più inquinanti). Per le imprese green, i criteri di prestito sono stati allentati, mentre per le imprese brown sono diventati più rigidi.

I prestiti alle famiglie

Cosa accade invece ai finanziamenti riservati ai nuclei familiari? Nell’indagine si legge che le politiche di offerta in questo caso sono state rese meno stringenti per i prestiti dedicati all’acquisto di abitazioni e lievemente più rigide per il credito al consumo. Le famiglie hanno aumentato le richieste di finanziamenti per comprare casa, mentre, sempre secondo lo studio, le domande di prestiti al consumo non hanno subito modifiche.