Riforme sull’insolvenza: quelle rivolte ai debitori sono più efficaci nel ridurre gli NPL

Giunge a questa conclusione uno studio della Banque de France. Secondo l'analisi inoltre, le riforme orientate verso il creditore sono invece controproducenti e associate a tassi di crediti deteriorati più elevati

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Le riforme sull’insolvenza orientate ai debitori sono più efficaci nel ridurre i crediti deteriorati, in particolare a vantaggio delle grandi banche con NPL elevati. Esse funzionano ancora meglio nei Paesi che dispongono di un regime di insolvenza favorevole ai creditori e invece sfavorevole ai debitori. Le riforme orientate ai creditori invece sono associate a rapporti NPL più elevati. È quanto emerge da un recente studio, a cura di Jean-Charles Bricongne e Mathilde Dufouleur, appena pubblicato dalla Banque de France, la banca centrale francese.

Il paper esamina l’impatto delle riforme dei regimi di insolvenza sui crediti deteriorati, estendendo la letteratura già esistente e prendendo in considerazione sia i fattori legati ai creditori che quelli legati ai debitori. Utilizzando una nuova metrica derivata dagli esercizi di trasparenza dell’Autorità Bancaria Europea, si concentra sul regime di insolvenza del Paese del debitore nelle insolvenze transfrontaliere. Inoltre, contribuisce al dibattito sul regime di insolvenza favorevole ai creditori o ai debitori analizzando le riforme secondo il loro orientamento.

I risultati

Lo studio mostra che le riforme del regime di insolvenza siano efficienti nell’accelerare la risoluzione del problema degli NPL, specialmente durante le crisi finanziarie. Questo effetto vale soprattutto per le grandi imprese e le grandi banche, in un Paese debitore con un livello di NPL già alto. Questo risultato è guidato dalle riforme orientate ai debitori, più precisamente dalle riforme che mirano a facilitare la continuità aziendale. I risultati rivelano che tali riforme sono più efficienti nei Paesi con un regime di insolvenza non favorevole ai debitori e ai creditori. Al contrario, le riforme orientate ai creditori presentano un effetto controproducente, poiché sono associate a livelli più alti di NPL.