Il consolidamento sarà il tema principale nel 2025 per il settore bancario italiano, che dovrebbe mantenere una solida redditività, seppur inferiore a quella dell’anno appena passato. Sono queste le principali indicazioni di un report di S&P Global Ratings, riportato da Soldionline.
Il tema del consolidamento, per la verità, è già evidente nelle recenti operazioni: le mosse di UniCredit per acquisire BancoBPM e Commerzbank, l’offerta del BancoBPM per Anima Holding e il riposizionamento degli azionisti sul Monte dei Paschi di Siena.
«La struttura del settore bancario probabilmente cambierà in modo significativo, aprendo la strada a operatori più solidi», ha ipotizzato il report dell’agenzia di rating, che stima anche un leggero miglioramento nella congiuntura economica. Secondo gli analisti, è probabile che le condizioni economiche migliorino, grazie all’impatto dei tassi più bassi e ai fondi Next Generation EU, che potrebbero stimolare consumi e investimenti.
S&P Global Ratings prevede un aumento del PIL dello 0,9% nel 2025, rispetto allo 0,5% del 2024, con una piccola ripresa dei prestiti, soprattutto nel segmento dei mutui residenziali e dei finanziamenti alle imprese.
«Potrebbero emergere alcuni problemi legati alla qualità degli attivi delle piccole e medie imprese (PMI), dopo anni in cui i default sono stati storicamente bassi. Considerando gli oltre 200 miliardi di euro di garanzie statali sui prestiti, l’impatto sulle perdite di credito sarà contenuto», hanno sottolineato gli analisti.
S&P Global Ratings ritiene che il settore bancario mantenga una solida redditività nel 2025, anche se leggermente inferiore al picco del 2024. Tuttavia, le differenze tra le banche diventeranno sempre più evidenti, soprattutto in termini di ricavi e di efficienza.