Sovraindebitamento: Pd presenta disegno di legge al Senato

Tutela della prima casa, piattaforma di autovalutazione e un nuovo fondo pubblico tra le novità proposte

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In caso di sovraindebitamento che coinvolga l’unica casa posseduta dal debitore, la sua posizione potrebbe essere ristrutturata anche con l’intervento di uno speciale fondo pubblico che mitighi il taglio delle rate da rimborsare al creditore. È una delle principali novità contenute nel disegno di legge sul sovraindebitamento presentato nei giorni scorsi al Senato dal Pd (n. 1234/2025, primo firmatario Cristina Tajani). La proposta parlamentare è motivata dalla constatazione della limitata efficacia degli strumenti normativi finora a disposizione per chi non riesce più a sostenere il peso dei debiti accumulati.

Secondo gli ultimi dati disponibili, in Italia sono oltre 7 milioni i privati sovraindebitati, eppure – secondo i dati del Ministero della Giustizia (vedi Be Bankers del 28 agosto 2024) – nel 2023 sono state presentate soltanto 7.748 nuove pratiche, alle quali se ne aggiungono 2.648 iniziate nel 2022, di ammissione alla speciale procedura prevista dal Codice della Crisi, che ha modificato ed assorbito la cosiddetta legge «salvasuicidi» del 2013. «Migliaia di persone – sottolinea la relazione di accompagnamento del nuovo disegno di legge – rimangono nel limbo dell’incertezza, senza possibilità e strumenti per risolvere definitivamente la propria condizione di disagio».

Il nuovo progetto legislativo si articola su quattro capisaldi:

  1. L’istituzione di una piattaforma telematica per valutare il «debito sostenibile»
  2. La nascita di servizi di consulenza del debito
  3. L’istituzione di un «Fondo per la tutela anticipatoria della crisi da sovraindebitamento»
  4. La tutela dell’unica casa di proprietà del debitore

I quattro aspetti trattati dal disegno di legge sono tra loro collegati all’interno di un unico progetto, volto a segnalare in anticipo il rischio di un debito insostenibile e, una volta che lo stato di emergenza sia conclamato, a ridurne le conseguenze più perniciose.

La piattaforma telematica dovrebbe aiutare i debitori a fare un’autovalutazione sull’entità delle proprie esposizioni, evitando che superino il punto di non ritorno identificato con il sovraindebitamento: «situazioni di perdurante squilibrio tra le obbligazioni assunte e il patrimonio prontamente liquidabile». Essa fornirebbe inoltre, sulla base delle informazioni raccolte, un rating sulla sostenibilità dei debiti.

Questa fase di analisi sarebbe preliminare all’intervento dei nuovi servizi di consulenza del debito, il cui obiettivo sarà aiutare i cittadini a valutare la sostenibilità di nuovi finanziamenti e, in caso di crisi conclamate, a ristrutturare la loro posizione.

Più in particolare, nei casi in cui il debitore rischi di perdere la sua unica casa di proprietà, l’organismo di consulenza del debito istruirebbe la pratica da sottoporre al giudizio di un magistrato e al consenso del creditore. A rendere possibile una composizione bonaria dei casi più gravi contribuirebbe anche un nuovo «Fondo per la tutela anticipatoria della crisi da sovraindebitamento», istituito per legge con una dotazione annua di 200 milioni di euro.