BBVA accelera per ripulire il suo bilancio. L’istituto di credito iberico – riferisce Noticias Financieras – ha immesso sul mercato un portafoglio di prestiti in sofferenza per un valore nominale lordo di circa 600 milioni di euro. Secondo fonti di mercato, il portafoglio, denominato progetto Sayara, include debiti non garantiti. Il collocamento del portafoglio segue la vendita a giugno di un portafoglio con caratteristiche simili, trasferito al gruppo norvegese Axactor, per un valore di circa 270 milioni e che è stato denominato Progetto Estoril.
Il gruppo basco, come la stragrande maggioranza degli istituti finanziari, ricorre spesso alla cessione di debiti in sofferenza come un modo per evitare che attività tossiche rimangano bloccate nel bilancio. Queste transazioni – segnala l’articolo – comportano miglioramenti nel rapporto di prestiti in sofferenza, liberando al contempo il personale dai compiti associati al processo di recupero crediti e trasferendoli a specialisti.
Nel 2023 BBVA ha ceduto il portafoglio Nairobi di crediti chirografari, per un valore lordo di circa 500 milioni in due tranche al gruppo KRUK e a GCBE, il credit management servicer di Cerberus. Nel 2022 è stata sempre Axactor ad aggiudicarsi la gara per l’acquisizione del Progetto Neila, un altro portafoglio analogo con un valore nominale di 730 milioni.
A fine giugno di quest’anno la banca basca aveva 15.544 milioni di euro di rischi dubbi (tre rate minime non pagate). Ciò collocava il suo NPL ratio al 3,3% in aggiunta ad altri 39.298 milioni di crediti come Stage 2 o “soggettivi dubbi”, cioè operazioni correnti messe sotto sorveglianza e accantonate per prudenza anche se non in default.