Spagna: le banche vendono prestiti in sofferenza per 8,2 miliardi di euro

Lo scorso anno ci sono state 25 vendite di portafogli problematici e si continua a disinvestire portafogli di NPL, vendendoli in sconto, per mantenere stabili i livelli di insolvenza

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La sede centrale, a Madrid, del Banco de España. Foto credits@Bde

Gli istituti di credito iberici in questo momento storico sono alle prese con un tasso di insolvenza contenuto. Ciò è dovuto da un lato ai clienti, che rispettano i loro debiti, e dall’altra alla cessione dei prestiti più rischiosi, realizzata dalle banche nei confronti di istituzioni finanziarie non regolamentate. I prestiti vengono venduti a sconto per mantenere i bilanci in ordine. Nel 2023, in particolare secondo quanto riferisce un rapporto di Axis Corporate, in Spagna sono stati venduti NPL per 17,7 miliardi di euro. Di questi 8,2 miliardi sono stati raccolti dalle banche tradizionali. Ci sono state due grandi transazioni al di fuori di questo circuito regolamentato: la vendita di un portafoglio da 6 miliardi da parte della multinazionale norvegese Axactor e un altro portafoglio da 2 miliardi di proprietà di Blackstone, trasferito al fondo statunitense Cerberus.

Chi compra e chi acquista NPL

In particolare Sareb, che sta per Sociedad de Gestión de Activos Procedentes de la Reestructuración Bancaria, una società spagnola creata nel 2012 per gestire e liquidare i beni immobiliari e gli NPL delle banche spagnole che hanno ricevuto aiuti finanziari durante la crisi economica, ad oggi di di proprietà dello Stato, ha venduto prestiti in sofferenza ad Axactor per 3 miliardi, integrati in un portafoglio NPL dal nome Victoria. Altre vendite di portafogli sono state effettuate da Deutsche Bank a Cerberus per 1,6 miliardi o da Santander a diverse società attraverso quattro transazioni per 1,707 miliardi.

BBVA ha liquidato una parte dei propri asse con disinvestimenti per un totale di 830 milioni: in particolare, si è sbarazzata del portafoglio Artemisa, trasferito a KKR e ha effettuato due movimenti relativi al portafoglio Nairobi, che è andato a Cerberus e Kruk. CaixaBank ha realizzato invece due transazioni del valore di 645 milioni di euro, una con Link e l’altra con Kruk, per disinvestire un portafoglio chiamato Twister. Goldman Sachs ha venduto un portafoglio da 350 milioni in Spagna a Bank of America.

Il settore bancario spagnolo ha un basso tasso di insolvenza

Tutti questi movimenti hanno dato luogo ad un basso tasso di insolvenza delle banche spagnole. Santander, BBVA e Sabadell riportano tassi tra il 3% e il 3,5%, mentre per CaixaBank, che è quella con la maggiore presenza tra i clienti al dettaglio in Spagna, è al di sotto del 2,7%. Ci sono due banche in Spagna, Ibercaja e Kutxabank, che sono riuscite a portare il loro tasso di NPL sotto il 2%. Nel primo caso, è dell’1,6% e nel secondo, dell’1,2%. I prestiti in sofferenza nei bilanci delle banche sono diminuiti in Spagna dal 3,7% nel 2022 al 2,75% nel secondo trimestre del 2023, nonostante l’aumento dei tassi e la disoccupazione tra le più alte in Europa. Nel frattempo, l’Euribor per i mutui è salito a circa il 4% a volte. I prestiti spagnoli di tutti i tipi sono diminuiti del 17% da gennaio 2022.

Secondo le stime di Axis Corporate lo scorso anno ci sono state un totale di 25 transazioni di vendita di portafogli problematici in Spagna, che “hanno superato di gran lunga le aspettative nel settore” e si continuerà a disinvestire portafogli di NPL, vendendoli in sconto, per mantenere stabili i livelli di insolvenza, in risposta al deterioramento della qualità del debito e agli indicatori di default.