Svezia: Northvolt presenta domanda di fallimento

Le difficoltà finanziarie legate alla lotta per la sopravvivenza nel settore delle auto elettriche

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Immagine aerea del sito Northvolt Labs

Negli Stati Uniti, Northvolt era già entrata nel processo di ristrutturazione mediante il Chapter 11 (Be Bankers, 24 novembre 2024), ed ora arrivano le brutte notizie anche dalla casa madre svedese. Northvolt AB – riferisce Hardware Upgrade – ha presentato istanza di fallimento presso il tribunale di Stoccolma, e insieme lo hanno fatto anche le sussidiarie, Northvolt Ett AB, Northvolt Labs AB, Northvolt Revolt AB e Northvolt Systems AB, che sono le società operative per fabbrica, centro di ricerca, riciclaggio e produzione moduli dei pacchi batteria.

Nonostante i tentativi di ristrutturazione aziendale e la ricerca di nuovi investimenti, Northvolt non è stata in grado di garantire la regolare operatività, e nella nota si legge che «il Consiglio ha quindi stabilito che questa è l’unica soluzione disponibile mentre la società persegue tutte le opzioni realistiche per ottenere finanziamenti per continuare a operare durante il processo di fallimento svedese». Per soddisfare i creditori – segnala Il PostNorthvolt deve l’equivalente di oltre 5 miliardi di euro.

Northvolt è stata fondata nel 2016 da due ex dirigenti Tesla, Peter Carlsson e Paolo Cerruti. Ha raccolto oltre 13,8 miliardi di dollari. Da tempo lotta contro la domanda in calo di auto elettriche e la forte concorrenza dei produttori cinesi. Ha licenziato 1.600 lavoratori a settembre dell’anno scorso e, nel complesso, rischiano il posto di lavoro 5mila dipendenti. All’inizio di questo mese si è scoperto che non aveva raggiunto l’obiettivo di produzione di 100.000 celle a settimana, riuscendo a spedirne solo circa 20.000. A giugno ha perso un contratto da 2 miliardi di euro con BMW.