Nel primo trimestre del 2024 le registrazioni di nuove imprese in Ue sono aumentate dell’1,6% rispetto al quarto trimestre del 2023, attestandosi quindi al livello più alto dal 2018. Per quanto riguarda invece le dichiarazioni di fallimento nello stesso periodo sono diminuite dello 0,8% nell’Ue, rispetto al quarto trimestre del 2023, attestandosi quindi al secondo livello più alto (dal precedente picco del quarto trimestre del 2023). Nonostante una leggera diminuzione rispetto agli ultimi mesi del 2023, il livello dei default resta elevato se confrontato con i dati pre-pandemia e con la maggior parte dei trimestri del 2022 e 2023.
I dati provengono dall’Eurostat, l’Ufficio statistico dell’Unione europea, e si riferiscono alle nuove imprese e alle dichiarazioni di fallimento nell’Unione europea (UE) e nell’area dell’euro (EA) e si basano sul numero assoluto di registrazioni aziendali e di default inviati a Eurostat dagli Stati membri dell’UE (su base obbligatoria a partire dal primo trimestre 2021 e su base volontaria fino al quarto trimestre 2020).
La tabella mostra l’andamento delle registrazioni di imprese (linea blu) e delle dichiarazioni di fallimento (linea rossa) nell’Unione Europea (UE) dal primo trimestre del 2018 al primo trimestre del 2024. I dati sono destagionalizzati e sono indicizzati al 2021. Se consideriamo solo i primi tre mesi del 2024, la stabilità delle nuove registrazioni di imprese potrebbe indicare che, nonostante le sfide economiche, c’è un certo grado di continuità e fiducia nel mercato per l’apertura di nuove attività. Fino alla fine del 2019, il numero di nuove registrazioni è stato abbastanza stabile, facendo rilevare un drastico calo nel secondo trimestre 2020, probabilmente dovuto all’incertezza economica e alle misure restrittive imposte per combattere la pandemia di Covid 19. Dal 2021 in poi, le registrazioni di nuove imprese si sono mantenute stabili con una leggera tendenza al rialzo verso il 2024.
Per quanto riguarda i fallimenti invece, anche se si registra una leggera diminuzione nelle dichiarazioni nel primo trimestre 2024, il livello rimane alto, suggerendo che molte imprese continuano a incontrare difficoltà significative, lottando per rimanere a galla, forse a causa delle conseguenze prolungate della pandemia e delle nuove sfide economiche globali. Se guardiamo la linea, all’inizio della pandemia, le dichiarazioni di fallimento si erano ridotte e sono aumentate dalla metà del 2021 in poi, raggiungendo un picco all’inizio del 2023. La stabilizzazione delle dichiarazioni di fallimento fa pendare ad un adattamento alle nuove condizioni economiche.
Tuttavia, l’Eurostat fa presente che, mentre i dati trasmessi a partire dal primo trimestre del 2021 sono un requisito giuridicamente vincolante, la natura volontaria della raccolta dei dati fino alla fine del 2020 e la lunghezza limitata delle serie temporali attuali non consentono l’applicazione della destagionalizzazione su vasta scala e ci potrebbero essere aggiustamenti non appena saranno disponibili serie temporali più lunghe. Perciò ogni conclusione sull’andamento va presa con cautela.