Usa: le banche ristrutturano mutui di immobili commerciali per allontanare la resa dei conti, dice la FED di NY

La pratica di ristrutturare i crediti allungando le scadenze d e evitare di contabilizzare perdite in bilancio, hanno portato “a un'allocazione errata del credito e a un accumulo di fragilità finanziaria”.

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Fonte immagine: Pixabay

Le banche Usa stanno modificando i termini dei mutui immobiliari commerciali per nascondere le perdite e, ritardando il giorno della resa dei conti, stanno aumentando i rischi per il sistema finanziario. Lo afferma la Fed di New York in un documento di cui riferisce Reuters.

Il settore immobiliare commerciale (commercial real estate, CRE) è stato sottoposto a forti pressioni a causa della pandemia e delle sue scosse di assestamento. I lockdown e l’aumento diffuso del lavoro da remoto hanno ridotto la necessità di edifici per uffici e strutture simili e, finora, il settore ha mostrato pochi segnali di ripresa. Oltre a ciò, gli aggressivi aumenti dei tassi decisi dalla Fed tra la primavera del 2022 e luglio 2023 hanno ulteriormente messo sotto pressione le banche.

La pratica di ristrutturare i crediti allungando le scadenze – affermano gli autori dello studio – ed evitare di contabilizzare perdite in bilancio, hanno portato “a un’allocazione errata del credito e a un accumulo di fragilità finanziaria”.

I problemi riguardano soprattutto gli istituti di credito di minori dimensioni dove “i prestiti in sofferenza e le svalutazioni nette sono rimasti bassi rispetto agli standard storici”. E dove si concentra il 50,7% dei prestiti CRE che a fine 2023 avevano una consistenza di $ 5800 miliardi.

Le estensioni di scadenza concesse dalle banche hanno anche alimentato il volume di mutui CRE destinati a scadere nel breve termine, “con il rischio associato di grandi perdite che si possono materializzare in un breve lasso di tempo“. Non tutti gli analisti, comunque concordano su un decorso infausto dei mutui CRE.

Moody’s ha alzato le sue prospettive sul settore bancario da negative a stabili, poiché il comparto sta stabilizzando la qualità degli asset, a causa dei tagli dei tassi, in particolare per i prestiti CRE. E un rapporto di Goldman Sachs alla fine di settembre ha osservato che “restano poche prove di una crisi del credito nel mercato CRE”, anche se è chiaro che i prestiti stanno crescendo a un ritmo molto più lento.